neopragmatismo
Corrente filosofica che propone la revisione di concetti essenziali come "verità" e "conoscenza" attraverso il linguaggio. Secondo il neopragmatismo il significato delle parole è il risultato di come vengono usate, piuttosto che il significato di ciò che le persone intendono descrivere. Talvolta definito come “pragmatismo linguistico”, reintroduce molti concetti del pragmatismo – ad esempio, la pratica come criterio di verifica di fronte al fallimento della ragione rispetto ai problemi metafisici. Ma invece di concentrarsi sull’esperienza, il neopragmatismo mette al centro della sua analisi il linguaggio, secondo un approccio nominalistico che nega che i generi naturali e le entità linguistiche abbiano implicazioni ontologiche sostanziali. Il linguaggio dipende quindi dal suo uso, e il suo significato è prodotto dall'uso delle parole in modi familiari.
Rispetto alle tradizioni filosofiche classiche, che cercano di trovare i fondamenti ultimi della conoscenza esatta della realtà, il neopragmatismo cerca di capire fino a che punto questa conoscenza può essere valida da un punto di vista etico e sociale, in un approccio fortemente orientato ai valori della comunità e della democrazia. Il neopragmatismo ha avuto tra i suoi massimi teorici i filosofi Richard Rorty, Donald Davidson e Hilary Putnam.