monogènesi
sf. [sec. XIX; mono-+genesi]. Unità di origine. In particolare: A) in biologia, lo stesso che monogonia; in particolare monogenetico: che proviene da un'origine unica, monogenico. Meno comune come sinonimo di monogenismo. B) In linguistica, teoria secondo la quale tutte le lingue sarebbero genealogicamente derivate da un'unica lingua originaria. Nel Medioevo, seguendo un'idea già espressa dai padri della Chiesa, si cercò nell'ebraico la lingua originaria da cui sarebbero derivate, con il greco e il latino, tutte le altre; anche Dante nel De vulgari eloquentia aderisce a questa teoria, alla quale però si opporrà giustamente, tra gli altri, Leibniz. Solo nel sec. XIX la scoperta del metodo comparativo diede un'impostazione scientifica al problema della parentela delle lingue, presupposto necessario alla dimostrazione dell'unità d'origine del linguaggio. Nel sec. XX fu A. Trombetti ad approfondire in particolare il problema della monogenesi del linguaggio; ma sia la sua teoria, sia le altre prestano il fianco a diverse critiche: elementi comuni a lingue appartenenti a famiglie diverse possono essere il frutto di semplici coincidenze fortuite, o termini di affinità elementare (onomatopee, parole infantili), o vocaboli assunti indipendentemente da un sostrato comune, o passati come prestiti da una lingua a un'altra per effetto di rapporti storici secondari tra lingue di origine diversa, e pertanto non sono elementi validi a provocare una reciproca parentela genetica tra tali lingue. Il problema può essere forse semplificato se invece di fermarsi sulle forme esteriori del linguaggio si cerca di cogliere, anche con l'ausilio di altre discipline, il suo intimo principio informatore.