mirmecòfilo
IndiceLessico
agg. [sec. XIX; mirmeco-+-filo]. Di animale che convive con le formiche o di pianta che fornisce asilo e cibo alle formiche stesse.
Etologia
Numerosi sono gli animali che vivono in simbiosi con le formiche e fra di essi i più comuni appartengono ai Diplopodi, ai Coleotteri, agli Ortotteri, ai Tisanuri e agli Isopodi. Il rapporto con le formiche può essere mutualistico oppure le formiche possono ospitare inquilini, commensali o parassiti. I Coleotteri Stafilinidi di genere Lomechusa allo stadio larvale sono parassiti o predatori delle formiche, delle quali mangiano larve e pupe; gli stessi coleotteri allo stadio adulto sono simbionti mutualistici che vengono nutriti dalle formiche e a loro volta trasudano una secrezione della quale le formiche si nutrono. Rapporti di inquilinismo o commensalismo hanno con i formicai altri coleotteri e alcuni Grillidi, che si cibano dei rifiuti delle formiche e la cui presenza è da esse tollerata.
Botanica
Le piante che ospitano le formiche sono a loro volta da esse protette contro l'attacco di insetti nocivi o di altre piante o animali. Le formiche fungono da equilibratori e moderatori degli Insettifitofagi, in particolare di altre formiche tagliatrici di foglie, che nell'America tropicale possono rapidamente sfrondare gli alberi. Sono noti 283 generi di piante che presentano mirmecofilia. In particolare l'Acacia cornigera e l'Acacia fistula, che possiedono grosse spine cave in cui ospitano colonie di formiche che si nutrono di secrezioni nettarifere o di corpuscoli proteici portati all'estremità delle foglie. In questo caso le formiche, oltre a uccidere gli altri insetti che tentano di nutrirsi dell'acacia, erodono la corteccia di qualsiasi pianta si appoggi sulla medesima, fino a farla seccare, e mordono anche tutti gli animali che vengono a contatto con l'acacia. Nelle specie del genere Cecropia le formiche si riparano nei fusti cavi, in Cordia nodosa negli internodi rigonfiati, in alcune specie del genere Myrmecodia sono invece alloggiate in grosse tuberosità cavernose del fusto.