irrigazióne
IndiceLessico
sf. [sec. XIX; da irrigare].
1) Pratica agricola che consiste nel somministrare acqua ai terreni per rendere produttivi quelli aridi o per aumentare il rendimento di quelli normali.
2) In terapia, introduzione di liquidi medicamentosi a modesta pressione in una cavità organica (naso, retto, vagina) mediante l'irrigatore. Ha finalità terapeutiche, antisettiche, igieniche. Irrigazione vaginale, lavanda della cavità vaginale mediante soluzioni acidificanti, alcalinizzanti, astringenti, disinfettanti o acque termali.
Irrigazione . Esempio di irrigazione a pioggia.
De Agostini Picture Library/S. Vannini
Irrigazione . Impianto sperimentale di irrigazione nel Sahara orientale.
De Agostini Picture Library/A. Vergani
Agraria
L'irrigazione ha lo scopo principale di mantenere nel terreno lo stato di umidità ottimale per le necessità idro-fisiologiche delle colture (irrigazione umettante), ma essa può avere anche altri scopi, oltre o assieme a questo, come quando, per suo tramite, si somministrano al terreno sostanze fertilizzanti (irrigazione fertilizzante o fertirrigazione) o quando, durante la stagione fredda l'acqua serve a garantire la temperatura necessaria per l'attività vegetativa delle colture, come nelle marcite (irrigazione termica), oppure quando l'acqua è destinata a eliminare o ridurre la presenza nel suolo di sostanze nocive (irrigazione dilavante), o se deve, infine, provvedere alla disinfestazione del terreno da parassiti delle colture (irrigazione antiparassitaria). Talvolta l'irrigazione umettante ha carattere temporaneo, e si attua solo per favorire una pronta e uniforme germinazione delle sementi (irrigazione ausiliare) o per salvare il raccolto compromesso dalla siccità (irrigazione di soccorso). A seconda della disponibilità d'acqua, delle caratteristiche del suolo e del sottosuolo, della configurazione altimetrica del terreno, degli scopi ai quali l'acqua è destinata e di vari altri fattori ancora, l'irrigazione viene eseguita con sistemi anche assai diversi, che comunque possono essere riferiti a 5 tipi principali. Irrigazione per sommersione: l'acqua viene immessa sui terreni, debitamente suddivisi in comparti mediante piccoli argini, fino a sommergerli completamente con uno strato liquido di ca. 5-10 cm; per questo sistema è necessario che i terreni abbiano una pendenza minima (< 0,5%) e che l'acqua sia disponibile in grande quantità. L'inondazione può avere carattere permanente ed essere accompagnata da un'opportuna circolazione del liquido (come nelle risaie), oppure essere temporanea, nel qual caso l'acqua introdotta nelle colture si perde per evaporazione o per percolazione (prati naturali, orti, irrigazione fertilizzanti). Irrigazione per scorrimento: il terreno da irrigare, in leggera pendenza, viene ricoperto d'acqua (tracimante dalle adacquatrici) che scorre imbevendolo, per cui quella in eccesso si raccoglie in opportuni colatori. Il sistema può essere attuato in diversi modi (a campoletto, ad ala semplice, ad ala doppia, a spianata o a prosoni, a fossatelli, a ripiani, a spiga, ecc.). Irrigazione per infiltrazione (o imbibizione): sistema adottato su terreni generalmente piani che non hanno una vera e propria sistemazione. Annualmente si aprono dei fossetti a fondo cieco (adacquatrici), che si dipartono da un'adacquatrice principale, che sta sulla testata del campo, e che suddividono il terreno in un certo numero di strisce di adatte dimensioni (porche), calcolate in modo che l'acqua, filtrando nel terreno, si diffonda e imbibisca uniformemente tutto lo strato di terra da irrigare, raggiungendo così anche le radici delle piante. Subirrigazione o irrigazione sotterranea: si dispone a una certa profondità nel terreno, sotto lo strato arabile, un complesso di tubi in cotto (dreni), nei quali viene immessa acqua a pressione, che si distribuirà nel terreno per infiltrazione e per capillarità; questo sistema presenta un elevato onere d'impianto e di spese d'esercizio. Irrigazione per aspersione (o a pioggia): l'acqua viene irrorata sulle colture e sul terreno da irrigare sotto forma di goccioline, con l'uso di appositi apparecchi (irrigatori) o di tubi opportunamente forati, che vengono collegati a condotte d'acqua a pressione. Questo metodo consente notevoli risparmi d'acqua, non richiede alcuna particolare sistemazione del terreno, non forma tare (per i canali) sulla superficie aziendale e consente di effettuare la fertirrigazione, ma richiede una ben maggiore pressione dell'acqua, sovente ottenibile solo per mezzo di impianti di pompaggio. Sotto il profilo socio-economico, la pratica irrigua richiede, inoltre, una maggiore preparazione tecnica e più spiccate attitudini imprenditoriali, mentre l'approvvigionamento e la distribuzione dell'acqua implicano l'uso di altre risorse (energia, materiali, lavoro) e il ricorso a tecniche colturali più avanzate. § La legge tutela il diritto d'irrigazione concedendo al proprietario di un fondo o di un'industria di poter utilizzare le acque che attraversano la sua proprietà, purché ne restituisca gli avanzi al corso ordinario. Allo scopo di consentire l'irrigazione di un fondo è fatto obbligo ai titolari delle proprietà contigue di mantenere, in proporzione della loro utilità, le acque necessarie per l'irrigazione stessa.