instàbile
IndiceLessico
(non comune istàbile), agg. [sec. XIV; dal latino instabílis]. Che non è stabile; mutevole, soggetto a variazioni: tempo instabile, la fortuna è instabile; in particolare, in chimica-fisica, sistema instabile; in meccanica, equilibrio instabile; in fisica nucleare, nucleo instabile. Anche di persona, che presenta umore variabile, che rivela scarsa stabilità di pensiero, di affetti, di risoluzioni.
Chimica
Un sistema che mantiene inalterate nel tempo le sue proprietà chimico-fisiche si dice in equilibrio stabile, mentre se queste cambiano nel tempo, dando origine a un nuovo sistema, si dice in equilibrio instabile. Per esempio, l'acqua alla pressione normale e alla temperatura superiore a 0 ºC è liquida; se si abbassa repentinamente la temperatura al di sotto di 0 ºC, l'acqua può continuare a esistere in fase liquida e viene detta acqua sottoraffreddata. Se introduciamo nell'acqua sottoraffreddata una piccola quantità di ghiaccio l'acqua solidifica istantaneamente passando alla fase stabile (ghiaccio). Gli esempi di sistemi o di composti instabili sono numerosi: soluzioni soprassature; solidi amorfi (vetro); vapor d'acqua soprassaturo, ecc.; tutti sistemi che, più o meno lentamente tendono a trasformarsi nelle corrispondenti fasi stabili. A parità di condizioni esterne (pressione, temperatura) la fase stabile ha un contenuto energetico inferiore alla fase instabile; ne consegue che il passaggio dalla fase instabile a quella stabile avviene con sviluppo di energia e le trasformazioni stesse oltre a essere esoenergetiche (nel caso delle reazioni esotermiche) sono anche spontanee. Uno dei criteri termodinamici di equilibrio è basato sulle considerazioni precedentemente esposte e può essere così enunciato: una trasformazione (in particolare una reazione chimica) procede spontaneamente se avviene con sviluppo di calore e più precisamente con diminuzione di energia libera.