ingórgo
sm. [sec. XIX; da ingorgare]. L'atto e l'effetto dell'ingorgare e dell'ingorgarsi; intasamento: un ingorgo di gas all'interno dello scaldabagno. Anche affollamento di persone o veicoli, il convergere in un punto disordinatamente: ingorgo di traffico; all'uscita della metropolitana c'era un ingorgo; ingorgo stradale. Fig., insieme confuso e disordinato di sentimenti, passioni, ecc. § In economia, la teoria degli ingorghi, in polemica con la cosiddetta legge degli sbocchi di J. B. Say, afferma la possibilità del verificarsi di crisi generali (ingorghi) di sovrapproduzione, ovvero di sottoconsumo che investono l'intera sfera economica e non solo alcuni settori del mercato, negando così validità al principio secondo cui l'offerta crea la propria domanda. Le cause di tali crisi vengono fatte risalire o al risparmio eccessivo (T. R. Malthus) o al basso livello dei salari e quindi all'insufficiente potere d'acquisto dei lavoratori (J.-C.-L. de Sismondi). § In medicina, eccessiva ripienezza di un organo o di un vaso per accumulo di liquido, spesso di sangue. Ingorgo mammario, evento patologico del puerperio caratterizzato da persistenza dell'indurimento e della dolenzia delle mammelle dopo la montata lattea, quando già ha avuto inizio l'escrezione del latte. Si cura con applicazioni caldo-umide sul seno prima della poppata e con applicazioni di ghiaccio dopo, completando la fuoruscita del latte con aspirazione meccanica mediante tiralatte e con l'uso di sostanze ossitociche per ricontrarre gli elementi muscolari mammari.