indefinito
Indiceagg. e sm. [sec. XIV; latino indefinītus].
1) Non definito, non risolto: questione indefinita; non determinato: rinviare a tempo indefinito; impreciso, vago: idee indefinite, una sensazione indefinita. In particolare, in grammatica: aggettivi indefiniti, quelli che indicano in modo indeterminato la quantità (qualche libro, alcuni libri) o la qualità (qualunque libro, qualsiasi libro) di cose o persone; pronomi indefiniti, quelli che lasciano imprecisate le persone o le cose designate (qualcuno, qualcosa, chiunque); modi indefiniti del sistema verbale, quelli le cui forme possono variare nel numero e nel genere ma non nella persona (in italiano: infinito, participio, gerundio).
2) In matematica e in fisica, riferito a relazione, o condizione, che è soddisfatta nel generico punto in cui è considerata e non lo è invece in punti particolari.
3) In geometria, prolungato al infinito: prisma indefinito, cono indefinito, piramide indefinita, cilindro indefinito. In analisi matematica, in relazione a una funzione: integrale indefinito.
4) Sm., ciò che non può essere chiaramente definito, delimitato. In particolare, in filosofia, Cartesio indicò con indefinito l'infinito negativo, cioè la mancanza di limiti nello spazio e nel tempo. Dio è indefinito in quanto le sue perfezioni non hanno limiti. In altro senso il termine venne ripreso da H. Spencer per indicare la qualità della situazione da cui muove il processo verso una situazione più elevata o definita: per esempio, dalla condizione di una tribù selvaggia, in cui compiti e funzioni non sono specificati, a quella di una comunità civile, fondata sulla distribuzione dei compiti.