impermeabilizzazióne
IndiceLessico
sf. [da impermeabilizzare]. Complesso di operazioni che servono a rendere impermeabile un materiale o una costruzione.
Edilizia
Negli edifici hanno particolare importanza le impermeabilizzazioni delle coperture piane (terrazze) e delle fondazioni. Per l'impermeabilizzazione delle coperture piane, il sistema assai diffuso è quello dell'impermeabilizzazione a freddo, mediante stesura di uno o due strati, per uno spessore complessivo di 8÷12 mm, di malta d'asfalto o bitume naturale. È opportuno l'isolamento termico degli strati impermeabilizzanti, mediante interposizione di strati di feltro, cartonfeltro, lane minerali, al duplice scopo di preservarli da fessurazioni, provocate dalle loro dilatazioni e contrazioni per escursione termica, e di impedire che, durante il periodo invernale, essi agiscano da “parete fredda” nei confronti degli ambienti sottostanti, favorendo in tal modo le condensazioni d'umidità. In ogni caso è indispensabile che prima della stesura dell'impermeabilizzazione venga formato un sottofondo in calcestruzzo con falde inclinate a piccola pendenza (1÷3%), in modo da far defluire le acque ai bocchettoni dei pluviali; che gli strati vengano difesi dall'usura mediante sovrapposizione di un pavimento; che, infine, gli strati si prolunghino al di sopra dei muretti d'attico per impedire infiltrazioni nel giunto fra questi ultimi e il pavimento. Altri sistemi sono quelli basati su emulsioni bituminose, ovvero fogli a base di elastomeri, gomme sintetiche, PVC plastificato, ovvero ancora strati bituminosi tra fogli di lamierino di rame e alluminio. Questi materiali non richiedono un supporto monolitico, ma vengono fissati per punti su supporti lineari; il che, unitamente alle loro caratteristiche fisico-chimiche, li rende particolarmente adatti per coperture di strutture deformabili. L'impermeabilizzazione delle fondazioni ha per scopo di impedire la risalita d'acqua per capillarità da queste lungo i muri d'ambito dell'edificio: a tal fine è necessario interrompere la continuità fondazioni-struttura mediante interposizione di strati impermeabilizzanti del tipo già detto per le terrazze. Se l'edificio presenta parti interrate esse vengono protette dalle infiltrazioni isolandone le pareti esterne dal terreno con formazione di un'intercapedine vuota (in assenza di questa l'impermeabilizzazione va estesa all'intera altezza delle pareti dell'interrato) e formando, al di sotto del pavimento, uno strato di 25-30 cm di spessore (detto vespaio) in tufo o pietrame con sovrapposto uno strato di calcestruzzo. Altri sistemi di impermeabilizzazione, usati in particolare per protezioni di facciate soggette a dilavamento e per restauri di vecchi edifici, sono quelli con intonaci idrorepellenti a base di siliconi che, pur impedendo l'imbibizione delle superfici protette, non occludono completamente i pori delle strutture consentendone la traspirazione. Particolari requisiti fisici e chimici richiede l'impermeabilizzazione di recipienti (vasche, serbatoi) per acqua o per altri liquidi alimentari o industriali: si usano speciali intonaci idrofugati che presentano una porosità superficiale pressoché nulla, ottima resistenza meccanica, ovvero trattamenti superficiali dei calcestruzzi a base sia di sostanze che reagiscono all'idratazione stabilizzando le parti solubili e non fissate di calce, sia di sostanze che, dilatandosi, aumentano di volume riducendo i vuoti capillari della malta. Per strutture di grande mole, quali ponti, viadotti, dighe e per le massicciate stradali, l'opera di impermeabilizzazione delle parti a contatto col terreno dev'essere complementare a quella di consolidamento e di drenaggio del terreno stesso. Per l'impermeabilizzazione del legno, vedi legno.
Industria tessile
L'impermeabilizzazione dei tessuti può essere totale oppure, come necessario per i tessuti per indumenti, porosa. L'impermeabilizzazione totale viene ottenuta: trattando i tessuti con latice di caucciù che viene in seguito trasformato in gomma vulcanizzata; impregnando il tessuto con sostanze resinose, solubilizzate con solventi facilmente volatili all'aria. L'impermeabilizzazione porosa, detta anche igienica, perché permette la traspirazione, si ottiene trattando il tessuto in modo da circondare ogni sua fibra con sostanze che impediscono all'acqua non solo di attraversare o imbevere il tessuto, ma anche di aderirvi. Si ottiene: trattando i tessuti in emulsioni di paraffina (in questo caso l'impermeabilità non è troppo resistente ai lavaggi); impiegando impermeabilizzanti a base di soluzioni di alluminio o di piombo in emulsioni di paraffina (viene preparato il bagno sciogliendo da 8 a 10 g di impermeabilizzante in un litro d'acqua, il tessuto viene trattato per 20 minuti a 35 ºC e quindi centrifugato, soprattutto per recuperare il bagno); con impermeabilizzanti ottenuti da anidridi di acidi grassi a elevato peso molecolare (si usa il medesimo sistema del processo precedente). Tutti questi procedimenti perdono, più o meno rapidamente, la loro efficacia in seguito a ripetuti lavaggi. Una perfetta impermeabilizzazione insensibile a qualsiasi lavaggio, ma che consente la traspirazione, si ottiene inserendo tra il tessuto e la fodera uno strato di gore-tex, che non deve essere cucito, ma saldato, per impedire che l'acqua possa penetrare attraverso i fori prodotti dall'ago.