silicóne
Indicesm. [sec. XIX; da silicio]. Denominazione generica dei polimeri organosilossanici la cui molecola contiene atomi di silicio legati tra loro attraverso atomi di ossigeno, mentre le restanti valenze degli atomi di silicio portano radicali organici. Tali polimeri possono essere lineari, anche se più o meno ramificati, del tipo
dove R è normalmente un radicale alchilico (il più comunemente usato è il metile, –CH₃), arilico o alchenilico, oppure possono essere a struttura reticolata:
oppure ancora del tipo ciclolineare, a doppia catena:
La produzione industriale dei siliconi è iniziata all'epoca della seconda guerra mondiale. Quelli a catena lineare e di peso molecolare non troppo elevato sono oli più o meno viscosi, di buona stabilità termica e di alto potere dielettrico, la cui viscosità varia di poco con la temperatura; vengono usati in apparecchi elettrici, nelle pompe rotative per gas e come lubrificanti, impiego questo limitato dalla loro scarsa adesione alle superfici metalliche; altri tipi di silicone vengono utilizzati per la loro proprietà di rendere idrorepellenti e quindi non bagnabili la carta e altri materiali, e inoltre quali agenti antischiuma perché, in quantità anche minime, diminuiscono lo schiumeggiamento delle soluzioni acquose. Alcuni tipi di silicone a struttura tridimensionale, solidi a temperatura ambiente, presentano proprietà elastiche simili a quelle della gomma (gomme siliconiche) ma che si mantengono quasi inalterate anche a temperature molto inferiori allo zero oppure abbastanza elevate. Le resine al siliconesono costituite da silicone a struttura tridimensionale ma con un numero maggiore di legami; non hanno proprietà elastiche, mentre conservano un alto potere dielettrico e una buona stabilità al calore, vengono usate come cementanti delle fibre di vetro in particolari manufatti, come ingredienti per la fabbricazione di smalti e vernici speciali ecc. Qualunque sia il sistema di polimerizzazione, il polimero viene lavato per separarlo dal catalizzatore e renderlo stabile e quindi riscaldato sotto vuoto per separarlo dai composti indesiderati, volatili, a basso peso molecolare. Le materie prime per la produzione, per esempio, di metilsiliconi sono il cloruro di metile e il silicio, fatti reagire a circa 300 ºC in presenza di rame come catalizzatore con produzione di metilclorosilani, dimetildiclorosilani e metiltriclorosilani; lo stadio successivo di reazione prevede l'idrolisi dei clorosilani con formazione dapprima di silossani e infine del polimero siliconico.