immide

sf. [sec. XIX; da ammide, sul modello del francese imide]. Composto chimico che deriva dai sali monoammonici degli acidi bicarbossilici per eliminazione di due molecole di acqua con una molecola di ammoniaca. Si realizza in pratica riscaldando a secco i sali di ammonio di tali acidi; quale intermedio si forma una monoammide, la quale elimina molto facilmente una seconda molecola di acqua trasformandosi in immide. In tal modo, per esempio, può ottenersi la ftalimmide dal sale di ammonio dell'acido ftalico:

reazioni sono reversibili e riscaldando le immidi con acidi o con basi forti in soluzione acquosa si ripristina l'acido bicarbossilico, mentre si libera ammoniaca. In pratica, si formano facilmente solo le immidi degli acidi alifatici e aromatici nei quali i due carbossili sono separati da due o da tre atomi di carbonio.