generale²

sm. [sec. XIV; da generale1].

1) Grado elevato della gerarchia militare esistente in tutti gli eserciti. In quello italiano, si hanno generali di brigata, di divisione, di corpo d'armata. I distintivi di grado sono costituiti da un breve tratto di greca e da una o più stellette d'argento sulle spalline. In aeronautica i gradi corrispondenti sono: generali di brigata aerea, generali di divisione aerea, generali di squadra aerea. I distintivi di grado sono costituiti da greca e galloni dorati sulle maniche. Nei servizi di entrambe le forze armate, al generale di brigata corrisponde il maggiorgenerale, al generale di divisione il tenente generale. Corrisponde al grado di ammiraglio in marina. Originariamente la qualifica di generale era aggiunta a un grado per conferire al suo titolare una superiorità sugli altri. Fu così che nacquero i titoli di capitanogenerale e di colonnello generale.

2) Il superiore supremo di un ordine o congregazione religiosa; nominato dal capitolo generale, deve avere 40 anni e almeno 10 di professione religiosa; la sua carica dura in genere tre anni (se non è altrimenti disposto nelle costituzioni). Esercita la sua giurisdizione sulle case dell'ordine o della congregazione e sui singoli membri. Suo obbligo precipuo è condurre la sua comunità religiosa verso l'adempimento del fine per cui è stata istituita e il progresso religioso dei suoi singoli membri.