gèmmula
Indicesf. [sec. XIX; latino tardo gemmŭla, dal classico gemma, gemma].
1) In botanica, gemma apicale contenuta nell'embrione e protetta da uno o due cotiledoni, detta anche plumula e piumetta. Contiene gli abbozzi delle foglie.
2) In zoologia, particolare tipo di gemma interna prodotta dalle spugne d'acqua dolce e da poche specie marine. Consiste di un ammasso compatto di cellule indifferenziate (archeociti) e nutritive (trofociti) circondato da un rivestimento resistente che può contenere numerosi anfidischi. Nelle specie di acqua dolce, in condizioni ambientali avverse (siccità, temperature molto basse, ecc.), la spugna si disintegra, ma le gemmule sopravvivono e danno origine a nuove spugne nella successiva stagione favorevole. Nelle spugne marine, le gemmule mancano di rivestimento resistente e, fuoriuscite dal corpo del genitore, si sviluppano in una forma larvale, detta parenchimula.