fuga (musica)
composizione strumentale, vocale o di stile contrappuntistico, fra le più complesse e importanti nella storia della polifonia. Generalmente scritta per un numero di voci da due a cinque (il caso più tipico è quello delle quattro voci), si diffuse a partire dalla metà del sec. XVII. L'ampiezza e le caratteristiche strutturali della fuga sono legate a diversi fattori, quali il numero delle voci e dei soggetti (cioè delle idee fondamentali su cui è basata la composizione) e i rapporti tra soggetto e altri elementi della composizione. A grandi linee la struttura di una fuga può essere così descritta: esposizione, presentazione del soggetto con entrate successive (almeno una per ogni voce) accompagnate dal controsoggetto; svolgimento, elaborazione delle idee precedentemente presentate attraverso diversi episodi o divertimenti, intercalati da riapparizioni del soggetto. I divertimenti si possono basare su diversi artifici contrappuntistici e imitativi, che sviluppano le potenzialità di frammenti di motivi tratti dai temi principali; ripresa, nuova esposizione, spesso amplificata, caratterizzata dalla presenza degli stretti, cioè di entrate tematiche in imitazione a distanza ravvicinata.