Lessico

sf. [sec. XIII; latino vox vocis].

1) Fenomeno sonoro dovuto alla fonazione; ha carattere semantico, cioè è atto a esprimere un insieme di informazioni ed è costituito da fonemi appartenenti a una data lingua (v. oltre): il tono, l'intensità della voce;voce forte, flebile, tonante; parlare a bassa, ad alta voce; a (viva)voce, parlando direttamente, esprimendosi oralmente (in contrapposizione a “per iscritto”); a gran voce, gridando, per lo più di molte persone insieme; a mezza voce, con voce non troppo alta né troppo bassa; sotto voce, v. sottovoce; fare la voce grossa, imporsi autoritariamente, minacciare; a una voce, parlando o gridando tutti insieme (fig., con decisione concorde, unanime); perdere la voce, diventare afono o muto; avere giù la voce o essere giù di voce, avere la voce rauca, per lo più a causa di un'infreddatura; dare una voce a qcuno, chiamarlo; dare sulla voce a qualcuno, contraddirlo, rimproverarlo, zittirlo; dar voce a un sentimento, a un'idea e simili, esprimerli, manifestarli apertamente; voce!, escl. con cui si invita a parlare più forte o ad alzare il volume di un apparecchio sonoro. In particolare, il modo con cui un suono è emesso dall'uomo, timbro: voce calda, acuta, armoniosa; voce di soprano, di tenore; voce di petto, di testa;voce bianca, di timbro fra il maschile e il femminile; rifare la voce di qualcuno, imitarne il timbro, per lo più con intenti di scherno.

2) Suono, verso emesso da un animale: nel silenzio della notte si udiva distintamente la voce dei grilli. Per estensione, suono emesso da uno strumento musicale o rumore prodotto da una cosa: la voce del violino, della tromba; la voce del vento, della bufera. Fig., vaga sensazione uditiva che colpisce i nostri sensi o la nostra immaginazione, che ci sembra di udire nell'intimo: “Io lo sento, tra le voci erranti, /... / che sfoglia ... il libro del mistero” (Pascoli).

3) Persona che parla: molte voci si levarono in sua difesa; una voce nel deserto, persona che dice cose giuste ma a cui nessuno presta ascolto. Per estensione, personaggio, artista od opera che costituisce un esempio significativo in un dato campo: le voci più originali della poesia romantica.

4) Ciò che uno dice parlando; parola, frase, espressione: “Voce dal sen fuggita / poi richiamar non vale” (Metastasio); darsi la voce, passare la voce, trasmettersi dall'uno all'altro una parola d'intesa, un'informazione e simili. Fig., richiamo, ammonimento, impulso istintivo: la voce della coscienza; è la voce del cuore che me lo dice; la voce del sangue, istinto naturale che lega affettivamente i congiunti più stretti.

5) Notizia non certa, informazione generica, imprecisa: corre voce che il direttore dia le dimissioni; spargere la voce, diffondere, divulgare una notizia; anticamente: dare buona, cattiva voce, lodare, biasimare. Per estensione, opinione; fama: è voce generale che sia lui il colpevole. Proverbio: “voce di popolo, voce di Dio”, quando una cosa è affermata da molta gente, è senz'altro vera. Anticamente, voto, diritto di voto: avere voce in capitolo, di religiosi, avere diritto di votare nel proprio capitolo; fig., godere prestigio e autorevolezza in un certo campo.

6) Parola, vocabolo, termine: voce antica, dell'uso popolare. In grammatica, ciascuna delle forme del verbo: “amo” è voce del verbo amare. Per estensione, ogni singola parola trattata in un'opera lessicografica; lemma, esponente: questa enciclopedia contiene 250.000 voci; anche la trattazione relativa: l'origine della parola è spiegata all'interno della voce.

7) Ogni singolo elemento di un elenco, di una serie omogenea: le voci del preventivo; espungere alcune voci dal catalogo. In particolare, in economia: voce del bilancio, ciascun elemento che costituisce un'entrata o un'uscita di un bilancio di previsione; anche ogni posta attiva o passiva in un bilancio consuntivo; voce di tariffa, elemento base di una tariffa. La legge entra in merito a regolare le cauzioni degli amministratori e dei dipendenti nei bilanci delle società per azioni.

Fonetica

La voce umana, come fenomeno sonoro globale, ossia indipendentemente dalla sua analisi, ha uno spettro acustico medio: la massima potenza è fra 200 e 400 Hz, mentre per la sua intelligibilità è sufficiente la banda compresa fra 100 e 3000 Hz. La potenza sonora media misurata a 1 m di distanza per una persona che parla normalmente corrisponde a 65-75 dB. La direttività della sorgente, costituita dalla bocca, è scarsa per le componenti spettrali fino a 200 Hz, va crescendo con la frequenza per le componenti più elevate. Per l'aspetto fonematico, nella voce umana si distinguono le vocali e le consonanti. Le vocali sono dovute alla vibrazione delle corde vocali e alla forma del tratto vocale, che ne determina la struttura armonica (v. fonetica, fonazione). Dal punto di vista fisico le vocali sono suoni complessi armonici, di struttura armonica più o meno stabile. La frequenza fondamentale è di 100-125 Hz per la voce maschile, di 200-250 Hz per la voce femminile, di 400-450 Hz per la voce infantile. La struttura armonica varia secondo la vocale emessa ed è caratterizzata da massimi relativi delle ampiezze delle componenti spettrali, detti formanti, o zone formantiche. In generale per differenziare due vocali, come percezione, bastano le prime due formanti. La durata delle vocali è compresa fra 100 e 400 ms ca., ossia comprende da 10 a 40 periodi della fondamentale per la voce maschile, e dipende dalla consonante che segue la vocale, nel senso che è maggiore se la consonante è sonora. Un modello di meccanismo fonatorio per le consonanti può essere costituito dalla fuoruscita improvvisa dall'estremità di un tubo di aria sotto pressione, dopo aver superato uno o due ostacoli interni al tubo. Il tubo è sempre il tratto vocale (laringe, faringe, cavità boccale, labbra), l'ostacolo varia al variare della consonante. Se l'ostacolo è unico e, prima della fuoruscita dell'aria che proviene dal mantice polmonare, ostruisce interamente il tubo, si hanno le consonanti occlusive. Se invece l'ostacolo, sempre unico, presenta un orifizio prima della fuoruscita dell'aria, si hanno le consonanti costrittive. Se si hanno due ostacoli successivi, uno che ostruisce totalmente, l'altro parzialmente il tubo, si hanno le consonanti semiocclusive, o semicostrittive, che sono in realtà gruppi consonantici costituiti da un'occlusiva e da una costrittiva. Dal punto di vista fisico, la tecnica elettroacustica attuale consente di separare, in particolare per le consonanti sonore, un tratto di consonante dalla vocale precedente e dalla vocale seguente. Dagli esami sperimentali si deduce che le emissioni fonetiche, anche nelle parti centrali delle vocali, non sono mai rigorosamente periodiche; l'analisi spettrale precisa viene attualmente eseguita isolando un periodo, compreso fra due passaggi a zero, e iterandolo mediante un convertitore analogico-digitale; l'analisi spettrale viene allora eseguita sul periodo iterato. È interessante il fatto che il segnale iterato, trasformato in sonoro, appare sgradevole all'ascolto, il che mostra che le variazioni di frequenza della fondamentale sono essenziali dal punto di vista percettivo. Limitandoci alla variazione di frequenza della fondamentale ed estendendo lo studio a parole intere si ha il fenomeno noto come melodia, per il quale come frequenza fondamentale si intende l'inverso dell'intervallo di tempo compreso fra due successivi passaggi a zero. L'andamento melodico può essere rilevato in modo più preciso sulle componenti armoniche, poiché, per esempio, la variazione di 1 Hz sulla fondamentale determina una variazione di 20 Hz sulla ventesima armonica.

Musica

L'uso della voce a fini musicali risale alla più remota antichità e presenta una ricchissima fenomenologia. La musica colta occidentale ha elaborato tecniche assai raffinate nel trattamento sia delle voci solistiche sia delle voci raggruppate in complessi corali. Lo studio delle tradizioni musicali extraeuropee e del folclore ha rivelato l'enorme potenziale tecnico ed espressivo della voce; molti musicisti e studiosi hanno condotto indagini sull'uso della voce in contesti diversi da quello colto e indagini scientifiche con l'ausilio di sofisticati apparecchi elettronici per l'analisi del suono. Tali ricerche, che sviluppano intuizioni di musicisti come Schönberg, Milhaud e altri, hanno riconquistato alla voce uno spettro sonoro amplissimo, abolendo la distinzione, data per acquisita, tra suoni “intonati” (caratterizzati da una frequenza determinata e da un timbro specifico fortemente stilizzato) e suoni non esattamente “intonati”, legati al parlato e a funzioni extramusicali della voce. L'insieme di queste esperienze ha sottolineato l'inadeguatezza delle distinzioni e delle classificazioni tradizionali della voce, che mantengono tuttavia un proprio valore specifico all'interno della prassi esecutiva della musica colta occidentale degli ultimi tre secoli. Tradizionalmente le voci si raggruppano secondo l'estensione e il timbro caratteristici di ciascuna, distinguendo nell'ambito dei registri femminili le voci di soprano leggero, di soprano lirico, di soprano lirico spinto o drammatico, nonché quella di mezzosoprano o di contralto; nell'ambito dei registri maschili, le voci di tenore leggero, di tenore lirico, di tenore spinto o drammatico, di baritono brillante, di baritono drammatico, di basso comico o brillante e di basso profondo. È chiaro comunque che si tratta di astrazioni esemplate su un repertorio storicamente ben definito; tali categorie non si adattano che a fatica all'opera lirica e al repertorio vocale barocchi e appaiono affatto inadeguate per il repertorio polifonico e monodico precedente. Un'istanza della moderna prassi esecutiva è stata quella di favorire, per il repertorio più antico, un recupero della dimensione sonora originale (dove non si è scontrata con difficoltà insormontabili come per esempio le tecniche vocali proprie degli evirati), che ha contribuito a chiarire importanti particolarità strutturali oscurate da uno stile vocale inadeguato.

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