frontalizzazióne
sf. [da frontale]. Processo attraverso il quale la regione frontale del cranio ha raggiunto lo sviluppo e l'estensione tipici dell'uomo attuale. Dallo studio comparativo di crani fossili, integrato con le acquisizioni deducibili dalle osservazioni sui crani dei Mammiferi e dei Primati in particolare, il processo di frontalizzazione appare come l'ultimo atto evolutivo che segue ed è strettamente correlato a tutta la serie di modificazioni architetturali e strutturali subite dalla volta e dalla base del cranio quali conseguenza dell'acquisizione della stazione eretta. Dal punto di vista osteologico, l'aspetto più vistoso del processo di frontalizzazione è rappresentato dalla verticalizzazione della squama dell'osso frontale, accompagnata dalla perdita pressoché completa del toro sopraorbitario, e dall'espansione in senso medio-laterale delle porzioni temporali del frontale, con la conseguente riduzione del marcato restringimento retro-orbitario tipico degli Ominidi precedenti l'Homo sapiens. Il significato evolutivo di queste modificazioni dell'osso frontale, che nel cranio preso nel suo insieme si manifestano in una sensibile diminuzione della forte platicefalia presente nei reperti documentanti l'ominazione fino ai Neandertaloidi, appare chiaro quando si consideri che esse si traducono in un sensibile aumento di volume a disposizione dei lobi frontali encefalici e permettono quindi l'espansione e la complicazione strutturale della corrispondente corteccia cerebrale, favorendo lo sviluppo e il perfezionamento di importanti funzioni psichiche, associative e di controllo della muscolatura vocale. Lo sviluppo dell'encefalo, e soprattutto della sua parte frontale, infatti, porta a un aumento dei neuroni e al possibile cambiamento della loro struttura, con nuove differenziazioni dei dendriti e delle connessioni sinaptiche; si ha anche un incremento degli assoni, delle cellule gliali e della velocità di mielinizzazione. Per tale evoluzione non sono validi, però, i modelli mendeliani semplici in quanto essa presenta caratteri molto compless,i dovuti non solo a mutazioni genetiche ma anche a cause ambientali, accidentali e culturali.