elevatóre

Indice

Lessico

agg. e sm. (f. -trice) [sec. XIII; da elevare].

1) Che, chi eleva. In particolare, in anatomia, termine riferito al muscolo la cui contrazione eleva un organo o un arto (muscolo elevatore della mandibola o massetere, della palpebra superiore, della scapola, ecc.).

2) In aeronautica, sm. poco usato per equilibratore.

Tecnica

In tecnologia meccanica, l'elevatore è una macchina operatrice, detta anche noria, per il sollevamento di liquidi e di materiali in polvere o in piccoli pezzi. È costituito da una catena chiusa, sostenuta da due tamburi, che porta una serie di tazze o cucchiai disposti a breve distanza l'uno dall'altro con la bocca rivolta nel senso del movimento. Il sistema, disposto con l'asse longitudinale verticale o inclinato, viene messo in rotazione da un motore; le tazze, nel loro movimento, prelevano una parte del materiale da sollevare e la scaricano a quota più elevata. Gli elevatori sono raramente usati nel caso del sollevamento di liquidi; trovano viceversa impiego diffuso per il trasporto di materiali solidi sciolti, dato il servizio continuo, l'elevata portata (fino a 500 t/ora), la semplicità e affidabilità di funzionamento. La costruzione è generalmente di tipo chiuso, cioè con carcassa che copre tutta la parte mobile, escluse le bocche di carico e scarico. Vengono talvolta denominati elevatori anche dispositivi pneumatici che effettuano il trasporto di materiale granulato o in polvere, sollevandolo mediante una corrente di aria compressa. Il sistema consta sostanzialmente di una tubazione alimentata da aria fornita da un compressore e da un dispositivo introduttore del materiale nella tubazione, che di solito fa capo a un silo di raccolta, a sua volta munito di filtro per lo sfiato dell'aria propellente.

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