declinazióne (grammatica)
complesso delle modalità secondo le quali sostantivi, aggettivi, pronomi e numerali vengono determinati in modo da esprimere particolari funzioni grammaticali. Nella declinazione latina si hanno: due numeri (singolare e plurale, con resti fossili dell'antico duale in duo, due, e ambo, ambedue), tre generi (maschile, femminile e neutro), sei casi (nominativo, genitivo, dativo, accusativo, vocativo, ablativo; l'antico locativo è rimasto solo nei nomi di città come Romae, a Roma, e in pochi altri nomi come domi, a casa). In latino si distinguono tradizionalmente cinque declinazioni: la I comprende temi in -ā-, la II temi in -o-, la III temi in consonante e in -i-, la IV temi in -u-, la V temi in -ē-. In greco invece le grammatiche distinguono solo tre declinazioni, la terza comprendente i temi che in latino sono distribuiti nella III, IV e V declinazione. Anche per l'italiano si può parlare di una declinazione, sia pure in forma molto più ridotta rispetto al latino. La declinazione italiana è comunque limitata al genere (buono, buona; buoni, buone) e al numero (buono, buoni; buona, buone), mentre è scomparsa la categoria del caso (o ne sopravvivono solo delle forme ormai fossilizzate come nel pronome personale tu, te, ti e nel pronome relativo che, cui).