clorochina

sf. [cloro+china]. Farmaco antimalarico chimicamente derivato della 4-amminochinolina, di formula

È un agente schizonticida, attivo soprattutto sul Plasmodium falciparum, responsabile della terzana maligna. Agisce bloccando la sintesi del DNA e l'attività di alcuni importanti enzimi dei parassiti. La clorochina è stata per lungo tempo il medicamento di elezione nella chemioterapia della malaria; attualmente il suo impiego è limitato essendo stato riscontrato negli ultimi anni un crescente numero di ceppi di Plasmodium falciparum resistenti al farmaco. La clorochina viene anche adoperata nell'amebiasi extraintestinale, nella mononucleosi infettiva, nel lupus eritematoso, nella sarcoidosi, nell'artrite reumatoide. L'impiego prolungato della clorochina può provocare gravi disturbi oculari, per esempio lesioni della cornea, alterazioni del circolo sanguigno nella retina, riduzione del campo visivo.