mononucleòsi
sf. [sec. XIX; da mononucle(ato)+-osi]. Leucocitosi monocitica. La mononucleosi infettiva, detta anche febbre ghiandolare di Pfeiffer, o angina linfomonocitica, è una malattia contagiosa, a eziologia virale, caratterizzata da mal di gola, febbre, tumefazione dei linfonodi, specie di quelli laterocervicali, ascellari, inguinali, ecc., epatosplenomegalia. In molti casi tuttavia l'infezione è subclinica. La mononucleosi nella maggior parte dei casi ha un'evoluzione benigna e si risolve senza problemi, tuttavia in alcuni casi sono possibili complicanze: a carico del sistema nervoso (encefalomieliti, meningiti, ecc.), dell'apparato respiratorio ematologiche, rottura della milza, complicanze epatiche. La convalescenza può essere lunga e caratterizzata da intensa debolezza. La diagnosi, oltre che su dati clinici, si basa soprattutto su esami di laboratorio (presenza nel sangue di particolari cellule dette mononucleosiche, ricerca nel sangue di anticorpi specifici diretti contro il virus). La terapia è sintomatica e limitata alla cura della febbre e al riposo a letto.