celèsta o celèste

sf. [sec. XIX; da celeste, con riferimento al registro dell'organo]. Strumento a tastiera, di forma simile a quella di un piccolo pianoforte verticale, inventato dal francese V. Mustel nel 1886. Il suono è prodotto da martelletti, azionati dai tasti, che percuotono lamine d'acciaio fissate ciascuna su una cassetta di risonanza; il timbro è molto puro, perché povero di armonici . I compositori fecero presto uso della sua particolare sonorità: tra i primi Čajkovskij nello Schiaccianoci(1892), poi, tra gli altri, Stravinskij in Petruška (1911) e Bartók nella Musica per archi, celesta e percussione (1936).