camìtico

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agg. (pl. m. -ci). Proprio dei Camiti; come sm., l'insieme delle lingue parlate dai Camiti. Il termine designa il complesso di lingue variamente disseminate in tutta l'Africa settentrionale e nordorientale. Le principali sono: quelle dell'antico Egitto (demotico; copto); le lingue del gruppo libico-berbero, che comprende i dialetti berberi e l'antico libico documentato in brevi iscrizioni non anteriori al sec. II a. C. e ancora non ben interpretate; le lingue cuscitiche, le sole ancora oggi parlate insieme con i dialetti berberi. Problematica è invece l'attribuzione al camitico di altre lingue come lo haussa (o hausa) parlato nel Sudan centrale o il barea e il kunama parlati in Eritrea. Tutte le lingue camitiche presentano, in misura maggiore o minore, caratteri comuni con le lingue semitiche non solo nel lessico, ma anche nel sistema fonetico e nella struttura grammaticale. La maggior parte degli studiosi ammette quindi una famiglia linguistica camito-semitica della quale si studiano anche i rapporti con altri domini linguistici, e in primo luogo con quello indeuropeo.

A. Cuny, Invitation à l'étude comparative des langues indoeuropéennes et des langues chamito-sémitiques, Bordeaux, 1946; M. Cohen, Essai comparatif sur le vocabulaire et la phonétique du chamito-sémitique, Parigi, 1947; idem, Cinquante années de recherches linguistiques, etnographiques, sociologiques, critiques et pédagogiques. Bibliographie complète, Parigi, 1955.

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