burkhanismo
sm. [da Burkhan, nome mongolo di Buddha]. Movimento religioso nativista sorto tra i pastori-cacciatori dei monti Altaj nel 1904, rivolto contro il dominio russo. Fu fondato dal profeta visionario Chot Chelpan che preannunciò il ritorno di un antico condottiero, Oirot Khān, discendente di Gengis Khān, che avrebbe liberato le popolazioni altaiche. Questa liberazione doveva essere preparata da un nuovo culto, appunto il culto burkhanista, che cercò di restaurare antichi riti e concezioni religiose, respingendo formalmente e programmaticamente la cultura cristiano-europea. Il burkhanismo prescriveva offerte mattutine di latte al cielo (ai quattro punti dell'orizzonte), l'erezione di altari pagani, la venerazione del Sole e della Luna, l'abolizione dei riti sciamanici, il divieto di fraternizzare con Russi e con cristiani, ecc. Una linea di condotta chiara, ma tuttavia complessa, come dimostra l'avversione allo sciamanesimo che pur faceva parte della cultura tradizionale di quei popoli.