Lessico

sm. (pl. -chi) [sec. XVII; dal francese blocus, risalente al medio olandese blochuus, casa di tronchi].

1) Ostruzione totale imposta con la forza delle vie d'accesso a un porto, una regione, una città, ecc.; posto di blocco, distaccamento di polizia addetto al controllo di una strada d'accesso o di zone d'interesse strategico. In diritto internazionale, interruzione totale delle comunicazioni di uno Stato avversario ottenuto con sbarramenti di forze militari.

2) Apparecchiatura che serve a interrompere il funzionamento di una macchina, il moto di un meccanismo e simili: congegno di blocco; cabina di blocco, nelle ferrovie.

3) Cessazione momentanea o permanente di una funzione fisiologica.

4) Interruzione o limite imposto per legge a un determinato fenomeno: blocco dei licenziamenti, dei fitti.

5) Nel gioco degli scacchi si ha una posizione di blocco quando né da una parte né dall'altra si possono muovere i pezzi senza sacrificarne qualcuno.

6) In psicologia, blocco emotivo, arresto improvviso del pensiero, dell'azione o, parimenti, vuoto improvviso della memoria a seguito di un eccessivo livello d'ansia o di un trauma psichico rimosso.

7) In etologia, blocco comportamentale, esitazione nella risposta a uno stimolo, per lo più momentanea, dovuta a situazioni di conflitto. In questi casi talvolta vengono attivati comportamenti contrastanti (vedi attività di sostituzione nella voce attività). Si ritiene che alcuni segnali si siano evoluti da situazioni di questa natura.

Diritto

In diritto civile, blocco degli affitti, legislazione che proibisce per un periodo determinato ogni aumento dell'affitto o lo consente solo in misura limitata; ne consegue la proroga dei contratti di locazione. Blocco dei licenziamenti, provvedimento di legge che fa divieto, per un determinato periodo di tempo, ai datori di lavoro di licenziare i lavoratori addetti alle loro aziende. Il provvedimento ha generalmente carattere locale ed è applicato in caso di gravi difficoltà economiche per i lavoratori. § In diritto penale, blocco stradale, ostruzione o ingombro di strade ordinarie o ferrate per ostacolare o impedire la libera circolazione. Costituisce reato punibile da uno a sei anni. Sotto lo stesso reato cade l'ostruzione di zone portuali, di laghi, di fiumi e di canali (decreto luogotenenziale n. 66 del 22 gennaio 1948).

Economia

Blocco delle azioni, azione concertata dalla maggioranza degli azionisti di una società, che si costituiscono in sindacato o affidano le loro azioni a fiduciari per loro scopi particolari o per un più efficace controllo sull'andamento dell'azienda. Blocco di un conto o di un credito, conosciuto anche sotto l'espressione di conto bloccato: sospensione del meccanismo di un conto e di conseguenza del pagamento di ogni credito a esso connesso e del suo saldo. Blocco dei depositi bancari, fatto abnorme, disposto dalle massime autorità statali solo in caso di gravi eventi nazionali. In forza di questa disposizione è sospeso il ritiro di somme dai depositi bancari. Blocco monetario, denominazione meno comune dell'area monetaria. Blocco-oro o aureo, accordo concluso nel 1934 fra Belgio, Francia, Italia, Paesi Bassi e Svizzera nel tentativo di conservare la parità aurea delle proprie monete contro le avvenute svalutazioni della sterlina (1931) e del dollaro (1934). Il blocco si sciolse nel 1936 quando i cinque Paesi, incapaci di sostenere la concorrenza di quelli a moneta svalutata, dovettero ridurre la propria parità aurea in misura pressoché equivalente a quella del dollaro.

Trasporti: ferrovie, tipologia

Impianti di blocco, consistono in un particolare sistema di protezione dei treni in marcia che obbliga i convogli a procedere distanziati. Si effettua dividendo la linea in tratti di lunghezza da 1200 a 4000 m, dette sezioni di blocco, delimitate da segnali fissi di prima categoria preceduti dai corrispondenti segnali di avviso, e disponendo i legami tra segnali e treni in modo da permettere che un treno possa entrare in una di queste sezioni solo quando il treno precedente l'ha già liberata. Il segnale immediatamente precedente la sezione di blocco impegnata da un convoglio non solo si trova a via impedita, ma il complesso degli impianti fa sì che non sia possibile disporlo a via libera fin tanto che il treno si trovi nella sezione. Esistono diversi tipi di blocco distinti per quanto riguarda la posizione normale dei segnali; i più diffusi sono: blocco con segnali normalmente a via libera, i segnali vengono posti a via impedita soltanto quando un treno occupa la sezione; sono di uso generale nel blocco automatico; blocco con segnali normalmente a via impedita, i segnali vengono posti a via libera soltanto quando un treno deve occupare una sezione (blocco semiautomatico). Per quanto riguarda il significato dei segnali a via impedita si distinguono: il blocco imperativo, il treno non può assolutamente entrare in una sezione con segnali a via impedita; il blocco permissivo, il treno può superare il segnale ma a velocità ridotta e con le dovute precauzioni; il blocco condizionale, il treno può superare il segnale di arresto solo dopo una fermata per tempo stabilito. In base ai mezzi atti al loro funzionamento gli impianti di blocco possono essere: a) a sezioni indipendenti, la manovra dei segnali è affidata esclusivamente al personale addetto senza alcun collegamento meccanico fra gli apparati di corrispondenza e i segnali; b) collegati, il funzionamento è normale, ma segnali e apparati di corrispondenza sono collegati in modo che la posizione dei segnali concordi necessariamente con quella degli apparecchi di segnalazione; c) semiautomatici (BSA), perfezionamento del blocco collegato mediante opportuni apparecchi automatici, azionati direttamente dai treni, che completano le manovre degli agenti aumentando la sicurezza di marcia dei convogli; d) automatici (BA), quando tutte le operazioni che interessano e garantiscono la marcia del treno vengono compiute direttamente dal treno stesso, senza l'intervento del personale.

Trasporti: ferrovie, blocchi semiautomatici e automatici

Il sistema di blocco semiautomatico (come da figura) può essere schematizzato nel modo seguente (dove A e B sono i guardablocchi di due posti di blocco consecutivi): 1) richiesta del consenso: A richiede di inviare un treno a B; 2) concessione del consenso: B rilascerà il benestare ad A solo se il precedente treno partito da A verso B è giunto in B e si è constatato che esso era completo; 3) utilizzazione del consenso: A utilizza il benestare disponendo a via libera il proprio segnale di partenza; 4) occupazione del consenso: il treno stesso, oltrepassato il segnale, fa disporre a via impedita il segnale e annulla automaticamente sia la possibilità che A utilizzi per altri treni il consenso ricevuto e già utilizzato, sia la possibilità di utilizzare altri eventuali consensi erroneamente concessi da B prima che il treno abbia abbandonato la sezione; 5) transito: A annuncia l'invio del treno a B; 6) bloccamento: B, ricevuto il segnale di transito, revoca il consenso già concesso ad A; 7) liberazione della sezione: ricevuto il segnale di transito da A, B dispone a via libera il proprio segnale di protezione e attende il treno che, giunto al posto di blocco, provocherà automaticamente il ritorno a via impedita del tratto percorso e permetterà così di sistemare i dispositivi di A in modo che questi possa concedere un eventuale consenso. Un impianto di blocco semiautomatico comprende in genere: uno strumento di blocco, un circuito elettrico di collegamento tra gli strumenti (circuito di corrispondenza), due tratti di circuito di binari e un pedale di liberazione azionato dal treno. Gli strumenti di blocco sono di vario tipo; quelli usati nelle Ferrovie fin dal 1936 sono schematicamente costituiti da una maniglia, che può assumere due posizioni, per la richiesta del consenso; una maniglia per la concessione del consenso, a tre posizioni (normale, consenso, bloccato); due pulsanti con i quali si avviano impulsi elettrici al circuito di corrispondenza; tre avvisatori ottici di controllo. Il blocco semiautomatico è solitamente assoluto, per cui l'eventuale dimezzamento del treno deve essere controllato a vista. Il blocco automatico (come da figura) si basa sul circuito di binario, costituito da un tratto di binario isolato elettricamente ai suoi estremi mediante appositi giunti isolanti e utilizzato come conduttore di una corrente elettrica a bassa tensione destinata all'eccitazione di appositi relè di apertura e chiusura dei circuiti di comando dei segnali. In assenza di veicoli sul tratto di binario isolato, il relè è percorso dalla corrente (eccitato) per cui i segnali di ingresso che presidiano il tratto di binario sono a via libera. Quando un treno entra nel tratto (sezione di blocco) stabilisce con l'asse delle ruote una derivazione elettrica fra le due rotaie; ciò crea una via preferenziale alla corrente elettrica circolante e riduce a valori piccolissimi la corrente che ancora interessa il relè, per cui questo si diseccita e interrompe il circuito di comando dei segnali. I segnali si dispongono a via impedita e si mantengono in tale posizione fino a che l'ultimo asse del treno non ha lasciato la sezione; contemporaneamente nella sezione di blocco precedente i segnali si dispongono nella posizione di blocco permissivo o di blocco condizionale, mentre quelli della sezione di blocco ancora precedente si dispongono a via libera. Terminato il transito del convoglio si ristabilisce il normale flusso di corrente, il relè viene nuovamente eccitato e il segnale prima passa a via permissiva, poi, quando il convoglio è giunto nella terza sezione di blocco successiva, passa a via libera. In alcuni sistemi manca la fase intermedia, si passa cioè da via impedita a via libera riducendo a due le sezioni di blocco interessate. Il blocco automatico a circuito di binario garantisce sicurezza anche in caso di eventuali dimezzamenti dei convogli e di interruzioni del binario; infatti, in entrambi i casi, l'interruzione dei circuiti dei relè porta alla segnalazione di via impedita dei segnali di ingresso.

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