big-bang, teorìa del-

in cosmologia, espressione inglese per indicare la grande esplosione dalla quale ebbe origine il nostro Universo. La teoria del big-bang rappresenta uno stato iniziale, un “tempo zero”, da attribuire all'Universo nel momento di totale concentrazione della materia cosmica in una singolarità fisica dello spazio-tempo priva di dimensioni. Le conseguenze cosmologiche della gravitazione relativistica, insieme alla osservazione del red-shift generale delle galassie, per opera di E. P. Hubble, fornirono storicamente il supporto teorico e sperimentale della teoria. L'astrofisico G. Gamow, in collaborazione con H. Bethe e R. Alpher, fu il primo a sostenere il modello del big-bang caldo, ossia della grande esplosione iniziale, con cui il fluido cosmologico, reso eccezionalmente caldo dalla sua stessa concentrazione, trovò la possibilità di avviare le prime reazioni di nucleosintesi per la formazione degli elementi più leggeri (idrogeno, elio e litio). Alla teoria del big-bang fu opposta per lungo tempo quella dello “stato stazionario” dell'Universo, sostenuta da F. Hoyle e T. Bondi sulla base del principio cosmologico perfetto, secondo la quale l'Universo (infinitamente esteso) si sarebbe perennemente espanso pur senza aver mai avuto un'origine. Ma la scoperta del fondo di radiazione cosmica a 3 K, a opera di A. Penzias e R. Wilson, attestante al di là di qualsiasi dubbio l'origine “calda” dell'universo, pose fine alla controversia cosmologica. La teoria del big-bang è rimasta la teoria di riferimento della cosmologia, anche se modificata con la definizione di un intervallo di tempo, successivo al big-bang, cioè l'inflazione, nel quale l'Universo si espanse con velocità esponenziale e dopo il quale riprese un'espansione relat. tranquilla. .

Bibliografia

M. R. Wald, Teoria del big-bang e buchi neri, Torino, 1980; J. Burke, Quel giorno cambiò l'universo, Novara, 1986; G. Cavalleri, L'origine e l'evoluzione dell'universo, Milano, 1987.