bórsa¹
IndiceLessico
sf. [sec. XIII; latino tardo bŭrsa, che risale al greco býrsa, cuoio, pelle, otre].
1) Sacchetto di pelle, stoffa, fibra o altro materiale, di forma e dimensioni diverse, per custodire o portare appresso danaro, oggetti personali o altro. Indica specialmente quella da uomo, a forma di busta o valigetta, che contiene documenti, libri e simili. Con accezioni più particolari: borsa da viaggio, piccola valigia con il necessario per l'igiene personale; borsa da tabacco, per riporvi il tabacco da pipa; borsa dell'acqua, di gomma, per conservare acqua fredda o più frequentemente calda destinata ad applicazioni su parti malate del corpo.
2) In varie loc. fig. relative all'uso della borsa come custodia del danaro: mettere in borsa, intascare danaro; mettere mano alla borsa, tirare fuori i soldi; avere la borsa piena, gonfia, essere ricco; avere la borsa vuota, a secco, non disporre di una lira; riempirsi la borsa, far soldi; allargare, sciogliere i cordoni della borsa, mostrarsi generoso oppure scialacquare, sperperare; stringere, serrare la borsa, fare economia; mungere, vuotare la borsa di qualcuno, sottrargli danaro. Per metonimia, danaro, disponibilità finanziaria: “prezzi non grandi, cosa ottima per la mia borsa” (Leopardi); rimetterci, pagare di borsa propria, perdere i propri soldi; far borsa comune, mettere insieme i guadagni e le spese; toccare uno nella borsa, richiedergli del danaro; essere una buona borsa, una persona agiata; o la borsa o la vita!, minaccia tradizionale dei rapinatori da strada; borsa di studio. Nello sport, compenso pattuito per ciascuno dei due pugili professionisti che disputano un combattimento. Può essere sospesa o sequestrata dalle autorità pugilistiche quando si sospetta o accerta un illecito sportivo.
3) Per similitudine, in designazioni correnti di parti anatomiche; avere le borse agli occhi, le occhiaie; la borsa del canguro, il marsupio; popolare, lo scroto e, fig., noia, fastidio: che borsa! In particolare, in veterinaria, borsa di Fabrizio, formazione caratteristica dell'intestino del pollo; è un diverticolo ghiandolare a fondo cieco che sbocca nella parte terminale della cloaca ed è particolarmente sviluppato nei soggetti giovani. Più in genere, gonfiore, enfiagione, pelle cascante. Estens., rigonfiamento, deformazione degli abiti: avere i pantaloni con le borse alle ginocchia.
Anatomia
Cavità chiusa o aperta, contenente un viscere o liquidi organici. Borsa faringea, diverticolo della volta mucosa faringea, particolarmente evidente nei bambini. Borse mucose, cavità di varia forma e grandezza, contenenti liquido vischioso, situate nel tessuto sottocutaneo; hanno la funzione di proteggere o facilitare lo scorrimento dei tessuti. Borsa omentale o retrocavità degli epiploon, diverticolo del peritoneo, situato tra la faccia posteriore dello stomaco e la parete posteriore dell'addome. Borsa ovarica o fossetta ovarica, cavità situata lateralmente nel bacino, contenente l'ovaio. Borsa scrotale, formazione anatomica a forma di sacchetto contenente i testicoli, costituita dallo scroto e da più involucri (dartos, fascia cremasterica, tunica vaginale, ecc.). Borsa sinoviale, cavità vescicolare presente su una delle facce d'un tendine (borsa tendinea) o di un muscolo (borsa muscolare) con il compito di facilitarne i movimenti. Borse delle acque, il complesso degli annessi fetali che contengono liquido amniotico, la cui rottura è uno dei segni premonitori del parto.
Moda
Fino al Medioevo la borsa consisteva generalmente in un sacchetto di pelle chiuso da un laccio, che si portava appeso al collo o alla cintura. Nel tardo periodo gotico si usava portarne più di una, ma sempre di piccole dimensioni. Il tipo portato alla cintura, molto diffuso nel Rinascimento, ebbe il nome di aumônière e usufruiva già della chiusura con fermaglio o a cerniera. Con l'invenzione delle tasche (sec. XVII) la borsa non fu più indispensabile e divenne un accessorio dell'abbigliamento specialmente femminile. Dal Rococò in poi ci si sbizzarrì nelle forme, nei colori, nei materiali, seguendo i dettami della moda. Durante la Rivoluzione francese fu in voga quella appesa a un lungo legaccio; fino a tutto l'Ottocento le borse furono ricamate o comunque riccamente ornate. Solo all'inizio del Novecento comparve la borsa rigida. Si distinguono modelli pratici e capienti per l'abbigliamento sportivo e modelli più eleganti, di piccole dimensioni (spesso a busta) e di materiale pregiato per la sera. Come accessorio dell'abbigliamento maschile la borsa, dopo una comparsa nel periodo Biedermeier, è tornata di moda negli anni Settanta (borsetto).