audiovisivo
IndiceDescrizione generale
"Per i sistemi audiovisivi vedi schema al lemma del 3° volume." agg. [sec. XX; audio-+visivo]. Mezzo che fornisce informazioni complementari alla vista e all'udito e/o il messaggio da questo prodotto "Lo schema dei sistemi audiovisivi è a pag. 126 del 3° volume." . Il termine designa quindi sia l'apparecchio registratore delle immagini o dei suoni, sia l'apparecchio riproduttore, sia il supporto delle informazioni visive o sonore. Usando la stessa terminologia degli elaboratori elettronici il mezzo registratore di immagini viene anche chiamato hardware mentre le immagini e i suoni immagazzinati vengono detti software. La registrazione delle immagini può essere ottenuta per via ottica o per via elettronica: nel primo caso all'origine del sistema audiovisivo si ha una cinepresa e il primo supporto immagazzinatore di immagini è una pellicola cinematografica; nel secondo caso il punto di partenza è costituito da una telecamera che trasforma le immagini in impulsi elettrici. Questi possono essere registrati su nastro magnetico al momento della ripresa o inviati tramite cavo o antenna agli apparecchi riproduttori (televisori) o ad altri registratori. L'immagazzinamento dell'immagine può essere realizzato su pellicola, su nastro magnetico, su memorie di massa (hard disk), su memorie allo stato solido o su dischi CD-Video e DVD. Inoltre la pellicola e il nastro magnetico possono essere racchiusi in speciali contenitori e trasformati così, rispettivamente, in cinecassette e videocassette. Queste ultime hanno avuto un grande successo commerciale con la diffusione di massa dei videoregistratori, disponibili a prezzi accessibili a partire dalla seconda metà degli anni Ottanta del sec. XX e gradualmente soppiantati dai DVD registrabili. Numerose sono le tecniche e le metodologie connesse all'uso della televisione nei campi di impiego degli audiovisivi; in particolare, l'ampio uso della televisione a circuito chiuso (TVCC) nella ricerca e nell'insegnamento è stato reso possibile dalla miniaturizzazione delle telecamere e dall'uso congiunto con videoregistratori portatili di costo accessibile. Un altro impiego della televisione nel campo degli audiovisivi è costituito dai sistemi TV via cavo (CA-TV), in cui determinati programmi sono resi accessibili a gruppi omogenei di utenti. I vantaggi di questo sistema, particolarmente nel campo dell'istruzione, consistono soprattutto nella possibilità di comunicazioni multilaterali con dibattito e con eventuale accesso a sistemi di elaborazione complessi. Un terzo tipo di utilizzo del mezzo televisivo è quello delle trasmissioni via satellite, che permettono di diffondere su aree vastissime informazioni scientifiche e programmi educativi e didattici dai quali le popolazioni così raggiunte sarebbero altrimenti tagliate fuori. Anche la diffusione di Internet ha contribuito ad ampliare la platea degli utenti di prodotti audiovisivi che, immessi in rete sia come registrazioni sia come riprese dirette, possono raggiungere milioni di persone in tutto il mondo per essere visualizzate sullo schermo del PC, registrate sul disco rigido del computer o proiettate nelle aule didattiche multimediali.
Supporti di informazione dei sistemi audiovisivi: generalità
L'amplissima diffusione del teleschermo domestico come riproduttore di audiovisivi è anche sottolineata dalla classificazione dei sistemi audiovisivi, basata sulla considerazione del supporto di informazione utilizzato dal sistema: trasparente per lavagna luminosa; pellicola fotografica; nastro magnetico; disco; pellicola speciale.
Supporti: fogli trasparenti
I fogli trasparenti per lavagna luminosa hanno un basso costo e una grande efficacia didattica. Il loro uso si va sempre più diffondendo nella scuola e nei seminari di formazione professionale soprattutto dopo l'avvento delle stampanti a colori a getto di inchiostro che permette di stamparli direttamente dal personal computer. Sui trasparenti si possono anche tracciare segni con pennarelli di diverso colore; questi fogli sovrapposti in stadi successivi della lezione o della conferenza consentono la scomposizione e la graduale ricomposizione di grafici, schemi e disegni anche molto complessi. La lavagna luminosa, infine, può facilmente trasformarsi in un proiettore a colori, utilizzando degli appositi schermi trasparenti LCD da collegare alla porta video VGA di un computer fisso o portatile.
Supporti: pellicola fotografica
Per quanto concerne la pellicola fotografica, si può fare una prima distinzione a seconda che essa serva per registrare immagini fisse o immagini in movimento. Alla prima categoria appartiene il capostipite degli audiovisivi, la lanterna magica (descritta per la prima volta nel 1671), il cui sonoro era la voce umana in diretta. In seguito si è passati a sistemi audiovisivi basati su sequenze di diapositive in bianco e nero o a colori, disposte su caricatori lineari o circolari (caroselli) e proiettate in sincronismo con un commento sonoro. Nel nastro sonoro, generalmente racchiuso in una cassetta sigillata (fonocassetta), venivano incisi appositi segnali di sincronismo che comandavano nel proiettore di diapositive l'avanzamento del caricatore e quindi il cambio della diapositiva proiettata. In alcuni sistemi il nastro sonoro poteva comandare più proiettori in modo da ottenere la proiezione simultanea di più diapositive non sovrapposte in modo da riempire un ampio quadro secondo sequenze temporali e ordinamenti spaziali anche molto complessi (multivisione). Le diapositive, anziché essere montate negli appositi telaietti, possono far parte di una filmina (filmstrip) il cui avanzamento nel proiettore può essere ancora pilotato da segnali nei punti opportuni del commento audio. In tutti i casi, il sistema di registrazione è costituito dalla macchina fotografica con cui sono state registrate le immagini. Alla categoria delle immagini in movimento appartengono i film cinematografici a passo ridotto (16mm, 8mm, Super 8): il massimo di efficacia nell'utilizzo didattico dei film si ha con i cosiddetti film uniconcettuali della durata standard di 30 minuti. Il formato 8mm e Super 8, usato unicamente in ambito amatoriale, è stato superato dai sistemi di registrazione magnetica, il formato 16mm sopravvive in ambito professionale per i cosiddetti corti e per i filmati pubblicitari. Gli odierni sistemi audiovisivi che hanno come supporto d'informazione un comune film cinematografico a formato ridotto si distinguono sia in base al modo in cui il film viene impressionato, sia in base al modo in cui viene visionato. La registrazione ottica può essere: diretta, e cioè effettuata con una normale cinepresa, e indiretta, e cioè ottenuta a iniziare dalla registrazione magnetica di una ripresa effettuata con una telecamera. Il passaggio dal supporto magnetico al film cinematografico viene effettuato in studio mediante appositi vidigrafi (telerecording), usati anche quando di una ripresa televisiva si vuole ottenere una registrazione su film cinematografico. Per quanto riguarda la riproduzione del film cinematografico, questo può essere: proiettato su schermo di tela con normali proiettori cinematografici, o convertito in segnali video e visionato su un comune teleschermo. In quest'ultimo caso si parla di sistemi cinematografici a riproduzione televisiva e gli apparecchi di riproduzione sono detti telecinematografia.
Supporti: nastro magnetico
Riguardo al nastro magnetico, per la registrazione e la riproduzione di segnali video sono usati attualmente due sistemi: il sistema QUAD, esclusivamente professionale, e il sistema elicoidale; entrambi realizzano un'alta velocità relativa tra testina di registrazione-riproduzione e nastro richiesta dalla larga banda del segnale video. I nastri sono disponibili commercialmente anche in cartucce (bobine singole, in contenitori protettivi) e in cassette sigillate (videocassette). Con la miniaturizzazione delle telecamere e con la loro diffusione fra i consumatori è ormai possibile realizzare in proprio audiovisivi di argomenti vari; va peraltro ricordato che, almeno finora, il termine audiovisivo è stato utilizzato solo nell'ambito professionale o semiprofessionale.
Supporti: disco
I sistemi che per la registrazione di immagini in movimento, in bianco e nero e a colori, e dell'audio relativo usano, come supporto, materiali a forma di disco costituiscono i progressi più interessanti nel settore degli audiovisivi. Il primo videodisco è stato la versione video del disco vinilico utilizzato per l'alta fedeltà audio (1965). Con l'avvento dei sistemi di registrazione/riproduzione di tipo ottico, che hanno nel laser il componente centrale, la capacità di accumulo dell'informazione ha superato, per un diametro tipico di 30 cm, i centomila quadri televisivi, ossia i 30 minuti di audiovisivo. Sviluppate attorno ai primi anni Settanta, queste memorie ottiche anologhe hanno trovato applicazione come strumenti didattici e come guide audiovisive. Infine la strada digitale aperta dal CD all'inizio degli anni Ottanta del sec. XX (Compact Disc Audio: audio-disco compatto) è stata seguita anche nel campo video (CDV, Compact Disc Video: video-disco compatto) realizzando videodischi in grado di fornire immagini di qualità superiore, di raggiungere un'elevatissima densità di memoria (venti volte quella del video disco magnetico), ma con il limite di non poter essere cancellati e riregistrati. Un salto di qualità è stato possibile con l'introduzione del DVD (Digital Versatile Disc). Alla fine del 1995, i nove maggiori produttori mondiali (dalla Philips alla Sony, dalla Matsushita alla Toshiba) hanno raggiunto un accordo globale per uno standard comune per i DVD, i nuovi CD ad alta capacità. I dischetti hanno lo stesso formato e spessore (12 centimetri per 1,2 millimetri) dei compact disc e dei CD-ROM, ma sono in grado di contenere un film di 270 minuti (il cosiddetto DVD-Video) o l'equivalente di circa quattro CD-ROM (il DVD-ROM). Rispetto alle videocassette, il DVD-Video ha una qualità molto superiore ed è dotato di otto bande audio per altrettante lingue diverse della colonna sonora, oppure per 32 tipi di sottotitoli. I costruttori si sono inoltre accordati affinché i lettori di DVD possano leggere anche i tradizionali compact disc e i CD-ROM. Con l'arrivo dei DVD registrabili il mercato delle videocassette è destinato a esaurirsi in breve tempo. Anche il DVD è stato superato dai nuovi Blue-Ray Disc capaci di contenere fino a 50 gigabyte e quindi di poter immagazzinare un intero film TV in alta risoluzione (HDTV).
Supporti: pellicole speciali
Le pellicole speciali sono usate come supporto di informazione in due sistemi audiovisivi, l'EVR e il Selectavision; questi hanno alla base la registrazione di immagini televisive su film cinematografico, effettuata sotto vuoto con un pennello di elettroni pilotato dal segnale televisivo proveniente direttamente dalla telecamera oppure da un altro supporto di informazione (procedimento EBR, Electronic Beam Recording: registrazione con fascio elettronico). La pellicola ottenuta nei due casi non è in alcun modo proiettabile su schermo di tela con i normali proiettori cinematografici; per la riproduzione, sia l'EVR sia il Selectavision fanno uso di sistemi di restituzione televisiva. Con il sistema EVR (Electronic Video Recording: registrazione video elettronica), il segnale video di una ripresa a colori viene scisso nelle componenti di luminanza e di crominanza che, opportunamente trattate, pilotano due fasci elettronici che impressionano sotto vuoto una colonna a sinistra e una a destra di una pellicola a grana fine. Nel caso, invece, in cui si voglia effettuare una registrazione in bianco e nero le due semicolonne saranno entrambe occupate da immagini del tipo fotografico. Una porzione di colonna fotografica, al centro nella pellicola cinematografica, viene riservata a una speciale marcatura ottica per la sincronizzazione video necessaria in riproduzione. La pellicola così ottenuta costituisce la matrice negativa per la produzione di copie positive con procedimenti di stampa ad alta velocità; questa è una caratteristica fondamentale del sistema che in 30 secondi può duplicare senza scadimenti un programma di 20 minuti. L'audio dell'EVR, infine, viene registrato sulle copie su due piste magnetiche laterali; il film raggiunge così una larghezza totale di 8,7 mm. Le pellicole positive (senza perforazioni laterali) sono messe in commercio in contenitori di metallo leggero a una bobina (cartuccia) della durata di 30 minuti, per i programmi a colori, e di 60 minuti, per i programmi in bianco e nero. Nel sistema Selectavision della RCA, la pellicola negativa ottenuta con l'EBR viene trasformata con un sistema olografico a laser in un film di ologrammi. Il film olografico sviluppato viene poi trasferito elettroliticamente su un nastro di nichel che costituisce la matrice per la stampa a caldo delle copie commerciali. Il riproduttore per l'utilizzo di queste copie consiste in un particolare telecinema a vidicon che ha come elemento base un laser di bassa potenza che ricostruisce sul vidicon le immagini fotografiche originali a partire dagli ologrammi. Il vantaggio fondamentale del sistema Selectavision consiste nel fatto che danneggiamenti degli ologrammi non si traducono in apprezzabili deterioramenti delle immagini e che pertanto il numero di copie ottenibili è assai più alto che con altri sistemi.
L. Inarna, A. Nardi (a cura di), Gli audiovisivi nell'orientamento, Milano, 1983; G. Bettetini, La conversazione audiovisiva, Milano, 1984; L. Della Fornace, Manuale di didattica audiovisiva, Roma, 1984; L. Castellani, Leggere e scrivere audiovisivo, Brescia, 1986; C. Novi, L'audiovisivo, Milano, 1987.