attributo (linguistica)
aggettivo o parola in funzione di aggettivo (participio, pronome, numerale), unito direttamente a un nome in stretto rapporto logico e grammaticale. In italiano esso può precedere o seguire il nome cui si riferisce: una bella casa, un libro divertente. La diversa posizione dell'attributo può però a volte comportare una sensibile differenza di significato: una certa cosa non è ovviamente l'equivalente semantico di una cosa certa. Nel caso di più attributi riferiti a uno stesso nome, essi possono essere diversamente distribuiti prima e/o dopo il sostantivo al fine di ottenere particolari effetti stilistici: “o animal grazioso e benigno” (Dante), “la così pronta e discreta cortesia di costui” (Manzoni), “le magnifiche sorti e progressive” (Leopardi), “le piccole foglie novelle” (D'Annunzio). Quando l'attributo si riferisce a più sostantivi di genere diverso al singolare, la concordanza si fa generalmente col sostantivo più vicino o si ripete l'attributo: con molta fatica e lavoro oppure con molto lavoro e fatica oppure con molta fatica e molto lavoro. Se i sostantivi di genere diverso sono al plurale, l'attributo si concorda con il sostantivo più vicino o si mette al maschile: giardini e case bellissime, è veramente una classe di scolari e scolare irrequieti. In alcuni casi anche una proposizione relativa può avere le stesse funzioni di attributo: l'opera che si intitola “Il Giorno” è di Giuseppe Parini, equivale infatti a l'opera intitolata “Il Giorno” è di Giuseppe Parini. In altre lingue ha una posizione fissa: in inglese e in tedesco, per esempio, precede sempre il nome cui si riferisce (the good friend, der gute Freund, l'amico buono o il buon amico). Certe lingue poi caratterizzano l'attributo con particolari espedienti per meglio distinguerlo dal predicato: così in arabo l'aggettivo attributo è preceduto dall'articolo che invece è assente nell'aggettivo predicato.