arcàngelo
(meno comune arcàngiolo), sm. [greco archánghelos, il capo supremo degli angeli]. Nel greco del periodo ellenistico e bizantino il prefisso arc(h)i- s'accompagna ai termini indicanti ufficio o dignità, per elevarli al massimo grado. Nei due unici passi del Nuovo Testamento in cui è citato (I Lettera ai Tessalonicesi, 4, 16; Giuda, 9), il nome arcangelo è al singolare ed è attribuito a Michele. Per l'eccellenza delle sue mansioni Filone lo attribuisce al Logos e Origene a Cristo. Nella letteratura apocalittica e in testi cristiani è invece al plurale e diventa attributo comune di Rafael, Michael, Uriel, Gabriel, Saraquiel e Remiel; i sinodi di Laodicea (ca. 365), di Roma (745) e di Aquisgrana (789) ridussero gli arcangeli a tre: Michael (Michele), Rafael (Raffaele), Gabriel (Gabriele).
Arcangelo. Raffigurazione dell'arcangelo Michele in un'icona bizantina del sec. X (Venezia, Tesoro di S. Marco).
De Agostini Picture Library/M. Carrieri