Filóne di Alessàndria
filosofo ebreo della corrente alessandrina (sec. I a. C.-sec. I d. C.). Della sua vita si conosce solo che fu ambasciatore a Roma presso Caligola per chiedere la cessazione delle persecuzioni agli Ebrei e l'abolizione del culto all'imperatore loro imposto. Il pensiero di Filone di Alessandria è un sincretismo filosofico-religioso in cui la problematica religiosa dell'Antico Testamento è la sostanza e il pensiero ellenistico la materia che l'alimenta. Partendo dal problema dell'interpretazione delle Scritture, Filone di Alessandria ritiene debbano coesistere in esse l'interpretazione letterale e quella allegorica: la prima, per fedeltà alla parola di Dio; la seconda, perché Dio non sia ridotto in concetti e immagini antropomorfici. Più in generale, per Filone di Alessandria la considerazione del rapporto Dio-mondo evidenzia (platonicamente) le opposizioni elementari (spirito-materia, uno-molteplice, ecc.). Ma le opposizioni sono conciliate in virtù degli “spiriti di Dio”, forze che ricordano tanto gli angeli quanto le idee platoniche. Analogo dualismo è presente nell'uomo, che è spirito imprigionato nella materia. Ma più che alla conciliazione, l'uomo è destinato a liberare se stesso dalla materia per mezzo dell'ascesi. Fra le sue opere: Sull'ambasceria a Caio (scritta dopo il viaggio a Roma), Sull'incorruttibilità del cosmo, Della provvidenza, Problemi e soluzioni intorno al Genesi e all'Esodo, Apologia dei Giudei.