aortite
sf. [da aorta+-ite]. Infiammazione dell'arteria aorta che può essere acuta o cronica. Forme di aortite acuta si sviluppano nel corso di uno stato infettivo che determina, in un primo tempo, un'endocardite e, secondariamente, un'aortite (infatti l'endotelio del rivestimento aortico non è che un prolungamento di quello endocardico e valvolare). Tra le forme acute possiamo distinguere quelle ad andamento maligno, sostenute da uno stato setticemico e quelle ad andamento più benigno, sostenute per la maggior parte dalla sifilide (aortite luetica) e dal reumatismo articolare acuto. L'aortite luetica è la forma più nota di aortite, può essere del tutto asintomatica, oppure può provocare insufficienza della valvola aortica (semilunare). I sintomi con i quali si manifestano le prime forme si confondono con quelli della malattia di base, con in più un dolore oppressivo retrosternale; a volte possono manifestarsi embolie, per mobilizzazione di frammenti di vegetazioni settiche, che danno luogo a fenomeni gangrenosi o infartuali a distanza. Per le seconde, il quadro sintomatologico comprende il dolore retrosternale, che assume talvolta i caratteri di vere crisi anginose, lievi difficoltà respiratorie, palpitazioni, lipotimia. Tra le forme di aortite cronica si annoverano soprattutto l'aortite arteriosclerotica e le conseguenze della lue (sifilide) non curata o mal curata; la sintomatologia in questi casi è più sfumata e va da un modesto senso di oppressione retrosternale a lieve difficoltà respiratoria e, talvolta, a disturbi della fonazione, per interessamento compressivo del nervo ricorrente di sinistra. La terapia, in genere, è quella della malattia determinante.