anagramma

Lessico

sm. (pl. -i) [sec. XVII; da ana- nel senso di “al contrario, all'inverso”+greco grámma, lettera].

1) Trasposizione o permutazione delle lettere componenti una parola o una frase, in modo da ottenere altre parole o frasi di differente significato.

2) Gioco enigmistico basato su tale procedimento. L'anagramma viene chiamato semplice, quando da una sola parola se ne traggono una o più altre, formate dalle stesse lettere (odissea, assedio; para, arpa e rapa); a frase, quando dall'anagramma di una parola si ottiene una frase (elemosina, anime sole); diviso, se da una parola si ricavano due o più parole indipendenti (clamide, calde e mi). Altri tipi più complicati di anagramma sono lo scarto anagrammato, l'anagramma ascendente e discendente (quando alle lettere della parola primitiva se ne aggiunge o se ne toglie una), la frase anagrammata (quando da una frase si traggono una o più frasi) e il metagramma.

Cenni storici

Il significato simbolico dell'anagramma come ricerca del senso nascosto di una parola fa supporre che le sue origini possano ricollegarsi ad antichi riti misterici e magici. Con intento divinatorio i cabalisti ebrei anagrammavano nomi propri e parole per trarne previsioni e oroscopi. La paternità dell'anagramma come gioco letterario è tradizionalmente attribuita a Licofrone di Calcide, letterato della Pleiade (sec. III a. C.), che ne lasciò esempi raffinatissimi. I momenti di maggior fioritura dell'anagramma coincisero con periodi caratterizzati dal gusto per l'insolito e il ricercato: così in Francia tra il sec. XVI e il XVII questo gioco ebbe un periodo di gran voga a corte per merito del poeta Dorat e, sotto Luigi XIII, un deputato lionese, Thomas Billon, fu insignito della carica di regio anagrammista. Contemporaneamente in Italia Lorenzo Lippi (che dal suo nome aveva tratto lo pseudonimo Perlone Zipoli) nel Malmantile racquistato ne offriva numerosi esempi. Molti altri letterati si servirono di pseudonimi creati anagrammando le lettere del proprio nome: François Rabelais (Alcofribas Nasier), Salustri (Trilussa), Carlo Mascaretti (Americo Scarlatti).