alchino

sm. [da alc(ano)+-ino]. Gli alchini costituiscono una serie di idrocarburi la cui molecola è formata da una catena diritta o ramificata di atomi di carbonio, due dei quali sono tra loro uniti da un legame triplo, mentre tutti gli altri sono collegati da un legame semplice e le valenze libere sono saturate da altrettanti atomi di idrogeno. Caratteristica tipica degli alchini che presentano un triplo legame terminale è quella di avere una blanda acidità, tale da poter sostituire l'idrogeno legato al carbonio terminale con una base non molto forte. Si formano in tal modo dei sali (vedi acetiluri) che, per aggiunta di acqua, liberano di nuovo l'alchino corrispondente. Esempi di strutture del genere sono quelle dell'acetilene, l'alchino più semplice, e del 1-butino:

Come risulta da quello di quest'ultimo composto, il nome degli alchini deriva da quello degli alcani corrispondenti sostituendo alla desinenza -ano quella -ino e indicando inoltre con un numero posto a suffisso la posizione del triplo legame lungo la catena. Tutti gli alchini possono essere rappresentati, analogamente agli alcani e agli alcheni, da un'unica formula bruta CH₂_-₂. Gli alchini costituiscono una serie di idrocarburi parallela a quelle degli alcani e degli alcheni; come in queste si osserva nella serie degli alchini una graduale variazione delle proprietà fisiche in funzione del numero di atomi di carbonio della molecola: i primi quattro termini sono infatti gassosi, gli altri liquidi e poi solidi. L'unico alchino di rilevante importanza industriale è l'acetilene; l'interesse dei termini superiori è invece soprattutto scientifico, anche a causa della difficoltà di preparare questi composti a basso prezzo.