Yüan
dinastia di origine mongola che regnò sulla Cina dal 1280 al 1368. Fondata da Qubilai nipote di Gengis Khān, unificò rapidamente il Paese ma non riuscì mai a fondersi del tutto con il tessuto etnico e culturale cinese. Già con il successore di Qubilai, Temür (1294-1307) l'autorità imperiale andò sfaldandosi finché crollò sotto l'ondata di un'impetuosa rivolta contadina sulla quale si innestò lo scontento dei burocrati. Dopo una lotta durata poco più di un decennio la dinastia Yüan lasciò il potere alla nuova dinastia Ming. § Nel periodo della dominazione mongola, le maggiori manifestazioni dell'arte cinese si configurarono nel grande sviluppo della pittura del sec. XIV. La pittura del periodo Yüan segnò il trionfo e il perfezionamento di alcuni generi inaugurati da precedenti esperienze, come il paesaggio, le composizioni di “fiori e uccelli”, la pittura di bambù a inchiostro, la cosiddetta “pittura dei letterati” (Wēnjēn hua), che ebbe la sua grande fioritura nel periodo Ming. Sensibile al gusto dei Mongoli, la pittura cinese Yüan illustrò soggetti di caccia, di cavalli e di guerrieri, come, d'altro canto, continuò la tematica buddhistica (celebre rappresentante di questa tradizione fu il pittore Yen Hui). Oltre al gruppo dei quattro “grandi maestri” del periodo Yüan (Huang Kung-wang, Wu Chên, Ni Tsan e Wang Mēng), furono attivi in questo periodo Ch'ien Hsüan, la famiglia di artisti di Chao Mēng-fu (tra cui la pittrice Kuan Tao-sheng), Li K'ang, Kao K'o-kung e altri. Notevoli sviluppi si ebbero anche nella produzione della ceramica che segnò la comparsa, nell'antico centro di Ching-têchên, della porcellana shu-fu (palazzo centrale) e dei primi esemplari della porcellana “bianca e blu”. Ugualmente importante la produzione dell'oreficeria, della lacca e della tessitura (i Mongoli insegnarono ai Cinesi l'arte del tappeto).