Vèio

(latino Veii), antica città etrusca le cui rovine sorgono nei pressi di Isola Farnese, nel comune di Roma. Entrata in conflitto con Roma per il monopolio del commercio con l'entroterra appenninico, prevalse sulle forze della romana gens Fabia in uno scontro al fiume Cremera (ca. 476 a. C.). Conquistata la latina Fidene (426 a. C.) e assicuratasi la neutralità di Cere (l'altra potente città dell'Etruriameridionale), alla fine del sec. V a. C. Roma cinse d'assedio Veio, espugnandola dopo dieci anni di lotta estenuante (396 a. C.). In parte ricostruita, Veio divenne poi colonia sotto Cesare e municipio sotto Augusto, ma non ritornò più al primitivo splendore. § Resti villanoviani, databili ai sec. IX-VIII a. C., sono legati a varie necropoli, tra cui quella dei “Quattro fontanili”. Al periodo etrusco risalgono i ruderi del noto santuario extraurbano di Portonaccio, con resti di un tempio italico il cui tetto era decorato da statue fittili (tra cui il famoso Apollo di Veio) del sec. VI a. C. (ora al museo di villa Giulia a Roma). Importante è anche la tomba a camera detta “Campana”, con pitture di tipo orientalizzante. Della città restano cospicui resti delle mura, del foro e di alcuni santuari.

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