Vittòria (religione)
(latino Victoría). Dea romana venerata come datrice di vittorie belliche. Il suo tempio più antico sorgeva sul Palatino. Qui fu provvisoriamente ospitata, all'arrivo da Pessinunte, l'immagine aniconica della Grande Madre (205 a. C.). È un tempio che la tradizione faceva risalire alla stessa fondazione di Roma. Per certi aspetti – forse la sua funzione “vincolante” i vinti – poté essere identificata con la dea Venere. D'altro canto, la stessa Venere poté essere venerata come datrice di vittoria: la Venus Victrix introdotta da Pompeo dopo la guerra mitridatica (61 a. C.). § Nell'arte romana la dea, generalmente rappresentata alata, con una corona e un ramo di palma tra le mani, compare frequentemente in sculture, rilievi, nella glittica e soprattutto nella monetazione. Si ricordano la Vittoria bronzea librata sul globo terrestre che adornava la Curia Giulia nel Foro romano, le Vittorie raffigurate nei pannelli degli archi trionfali (per esempio l'arco di Tito), la statua bronzea di Brescia che rappresenta la dea intenta a scrivere le vittorie sullo scudo, le analoghe figure della Colonna Traiana.