Vernardakis, Dimítrios
poeta drammatico e filologo greco (Mitilene 1834-1907). Professore di storia all'Università ateniese, rivelò la sua buona preparazione filologica soprattutto in edizioni dottamente commentate di tragedie euripidee (Fenicie, Ecuba, Ippolito, Medea). Scrisse anche un'ode pindarica in greco classico (1858), capolavoro di artifizio linguistico e metrico, ma la sua fama è consegnata ad alcune tragedie in trimetrigiambici (Maria Doxapatrí, 1857; I Cipselidi, 1858; Merope, 1865; Eufrosine, 1876; Fausta, 1893; Antiope, 1895; Niceforo Foca, 1905), con le quali volle creare un teatro di tipo romantico e shakespeariano, attingendo peraltro alla mitologia classica o alla storia ellenica. Alcune di queste tragedie riscossero un enorme successo di critica e di pubblico, cadendo più tardi in oblio soprattutto a causa della lingua, magniloquente e rigorosamente puristica.