Vèlia (antica città)
(greco Hyélē; latino Velĭa), antica città della Magna Grecia, sulla costa tirrenica della Campania (Cilento), presso la foce del fiume Alento, nel territorio di Ascea (provincia di Salerno). Fondata dai Focesi nel sec. VI a. C. (Elea), fu attivo centro commerciale. Nei sec. VI-V a. C. vi fiorì una scuola che ebbe i suoi maggiori esponenti nei filosofi Parmenide e Zenone. Entrata nell'orbita romana nel 272 a. C., divenne municipio nel sec. I a. C. con il nome di Velia. Distrutta dalle inondazioni e dagli attacchi barbarici e saraceni, declinò e venne abbandonata nel sec. VIII-IX. § Gli scavi hanno riportato alla luce resti imponenti della città antica, nella quale una strada lastricata collegava i due quartieri cittadini divisi dalla dorsale della collina dell'acropoli. Ai piedi di questa sono i resti dell'insediamento più antico e di un piccolo teatro del sec. III a. C. Su una terrazza è il basamento di un tempio ionico, sormontato dalla torre di un castello normanno. La Porta Rosa (sec. IV secolo a. C.) metteva in comunicazione i due quartieri. Le terme ellenistiche risalgono al sec. III secolo a. C.; quelle romane (prima metà del sec. II d. C.) conservano pavimenti musivi. Nel sito, dichiarato nel 1998 patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, sono stati trovati oggetti, vasi e suppellettili.