Tiche
(greco Týchē). Dea greca che esplicava la sua attività in contrapposizione a Zeus e agli altri dei così come il “caso” si contrappone all'“ordine” stabilito, o come, per restare alla cultura greca, la divinazione affidata al caso (cleromanzia) si opponeva alla mantica ispirata da Apollo e subordinata al volere di Zeus. In questa dialettica è contenuta la storia di Tiche, che, da divinità senza alcuna importanza (Esiodo la nomina di sfuggita in un gruppo di 41 Oceanine), diviene una “grande dea” in età ellenistica quando, con il crollo del sistema fondato sulla polis, sembra crollare lo stesso ordine di Zeus. Allora ogni città sostituisce la propria divinità poliade con Tiche; ogni città ellenistica ha la “sua” Tiche, che viene raffigurata con la corona turrita come si raffiguravano le divinità poliadi. Si costituisce una mistica fondata su Tiche, e la Grande Dea viene assimilata ad altre Grandi Dee venerate nei culti salvifici, i cosiddetti misteri, dell'epoca ellenistico-romana. Sorge persino una nuova dea, Isityche, in cui sono fusi i nomi di Iside (la dea egiziana titolare di importantissimi misteri ellenistici) e di Tiche. § Tiche è raffigurata con attributi (cornucopia, spighe, timone) comuni ad altre dee, per cui la sua identificazione non è sempre sicura. Celebre nell'antichità, e assai ripetuta, la Tiche di Antiochia, opera di Eutichide, nota da diverse copie.