Thot
nella religione dell'antico Egitto il dio tutelare del nomo di Chnum (o Khnum), nell'Alto Egitto: proveniente forse dalla zona occidentale del delta, Thot era innanzitutto un Salvatore, perché liberava la luna dall'assalto di Seth; si trasformava per questo suo intervento in un dio lunare e notturno, venerato come “un toro in mezzo alle stelle”. Nella zona del delta era venerato come un re seduto in trono e avente testa di ibis. Per le sue magie la luna riacquistava ogni mese le parti perdute, ma per la sua saggezza Thot era il regolatore del tempo, il conservatore dell'ordine universale, fungeva da contabile e da scriba agli dei, era il primo funzionario del grande dio solare, siedeva fra gli dei come giudice e a questa funzione adempiva anche nel tribunale dei morti. Figura composita per le molte attribuzioni e l'importanza acquisita col passare del tempo, godette di un culto vastissimo come inventore della scrittura, delle scienze e delle arti. Sua paredra era Maat o Sesat. I Greci lo paragonarono a Ermete e lo chiamarono Trismegisto (tre volte grandissimo). Una sua seconda raffigurazione con testa di babbuino si deve forse a un altro dio lunare, più tardi assimilato a Thot.