Stròzzi, Bernardo, detto il Cappuccino Genovése
pittore italiano (Genova 1581-Venezia 1644). Militante dal 1598 nell'ordine dei cappuccini, ne uscì definitivamente, dopo lunghi contrasti, nel 1630. La sua formazione artistica avvenne nel complesso ambito della cultura genovese, dove all'esausto manierismo locale si affiancavano echi dei toscani e dei lombardi e dove il passaggio di Caravaggio, di P. P. Rubens e di A. Van Dyck accese una locale corrente realista e fiammingheggiante, e il suo stile rivela una molteplicità di interessi convergenti in un esuberante linguaggio barocco, caratterizzato da una materia pittorica succosa e violenta (La cuciniera, Madonna, Genova, Galleria di Palazzo Rosso; Presepe, Baltimora, Walters Art Gallery; affreschi in Palazzo Doria, a Genova, e Centurione a Sampierdarena). Il soggiorno veneziano, dal 1633 alla morte, affinò la sensibilità cromatica dello Strozzi indirizzandolo, sull'esempio del Veronese, a chiari effetti di plein-air e sciogliendo a volte la complessa struttura compositiva manierista delle sue opere in forme più piane e aperte, preannuncianti il Settecento. All'attività veneziana risalgono ritratti di gustoso piglio barocco (Federico Corer, Venezia, Museo Corer; Alvise Grimani, Washington, National Gallery; Suonatore di liuto, Vienna, Kunsthistorisches Museum), pale sacre (Elemosina di San Lorenzo, Venezia, chiesa di S. Nicolò dei Tolentini; San Girolamo, Venezia, Gallerie dell'Accademia; Cristo della moneta, Firenze, Uffizi) e tele profane (Ratto di Europa, Poznań, Museo Nazionale; Allegoria della scultura, Venezia, Libreria Marciana).