Shichi Fukujin
con questo nome viene indicato, tra le divinità popolari giapponesi, il gruppo dei sette dei della felicità. Di complessa e diversa origine religiosa, i sette Fukujin vennero associati e individualmente caratterizzati dall'immaginazione popolare del Giappone, dove, pur non figurando nei templi (tranne uno, Benten) e non godendo di alcun culto, furono oggetto di larga devozione come geni della casa e della famiglia, ispirando una ricca e spesso gustosa iconografia. I sette dei della felicità sono frequentemente rappresentati tutti insieme in allegra brigata a bordo della barca Takarabune con la quale vanno portando doni alla vigilia del nuovo anno. Nelle raffigurazioni individuali, Bishamon, dispensatore di fortuna e di gloria, è colto in varie sue occupazioni: come accanito bevitore di sake, come giocatore di go o mentre sta corteggiando la dea Benten, la sola presenza femminile nel gruppo dei Shichi Fukujin, dea della bellezza e delle arti, ripresa mentre sta suonando lo strumento biwa (accanto figura sempre o un drago o un serpente); Daikoku reca sulle spalle un sacco colmo di ricchezze da distribuire e in una mano serra un mazzuolo da minatore per scavare i tesori dalla terra; Yebisu è il protettore dei pescatori e dei marinai come mostrano i suoi attributi, una canna da pesca e un grosso pesce tai; Hotei e Fukurokuju sono i più popolari dei sette: il primo (noto anche con il nome di Putai no San), con il grosso ventre scoperto, è sempre attorniato di bambini di cui è amico e protettore e ai quali porta doni; il secondo, riconoscibile per la vistosa prominenza del cranio e anch'egli associato spesso ai bambini, è il dio della longevità e perciò si accompagna ad animali che simboleggiano il suo ruolo (tartaruga, cicogna e cervo bianco); i medesimi animali accompagnano Jurōjin, anch'egli dio della longevità, che ha come attributi, presenti spesso anche nella raffigurazione di Hotei, il bastone, un rotolo di scritture e un ventaglio.