Serodine, Giovanni
pittore e scultore italiano (Roma 1600-1630). Della sua multiforme attività resta soltanto una quindicina di dipinti, sufficienti, tuttavia, nonostante la scarsità di notizie biografiche e documentarie, a illuminare la personalità dell'artista, forse il più originale tra i seguaci italiani del Caravaggio. Figlio di emigrati di Ascona, sul lago Maggiore, ricevette un'educazione artistica della quale sono testimonianza i quadri giovanili della parrocchiale di Ascona (Chiamata dei figli di Zebedeo; Invito a Emmaus, 1625), nei quali l'influsso caravaggesco già si fonde con quella personale sensibilità cromatica che si esprime nella ricchezza degli impasti, nelle tonalità calde, nella stesura per tocchi rapidi e liberi, e che ancor meglio si chiarisce nelle successive opere eseguite per la chiesa romana di S. Lorenzo fuori le Mura (Decollazione di S. Giovanni, 1626 ca., Roma, San Lorenzo fuori le Mura; Elemosina di S. Lorenzo, 1626 ca., Sermoneta, museo dell'abbazia) e nella pala per l'altar maggiore della parrocchiale di Ascona, ultima opera dell'artista. Altre attribuzioni confermano la breve ma essenziale vicenda del Serodine (San Gerolamo, Torino, Museo Civico; Figura allegorica femminile, Milano, Pinacoteca Ambrosiana), interprete del naturalismo caravaggesco in chiave di romantica partecipazione lirica, e del luminismo del maestro in chiave coloristica.