Serìndia
nome che deriva dall'omonima opera dell'archeologo inglese Sir Aurel Stein . Il termine fu modificato dal più antico termine Serinda, impiegato per la prima volta da Procopio nel sec. VI d. C.; la coniazione dotta era basata sull'associazione fra Seres e Indi e stava a indicare in genere il paese della seta che per Procopio era la Sogdiana, intesa non in senso politico e geografico, ma commerciale e culturale. Sotto il nome di Serindia vengono raggruppati centri fioriti prevalentemente fra il sec. IV e il X d.C. nelle oasi lungo le carovaniere del bacino del Tarim che collegavano la Cina con l'Occidente (Via della Seta). In questi centri, spesso vere e proprie città-stato – fra i più importanti ricordiamo Kashgar, Khotan, Mi-lan, Tumšuq, Kuqa, Sorcuq, Qarašahr e Turfan – si ebbero importanti manifestazioni artistiche, inizialmente nate sotto la spinta dell'espansione buddhistica verso Oriente. Qui si sovrapposero e si fusero iconografie e stili provenienti dal mondo classico, gandharico, iranico, indiano e cinese.