Schiller, Leon
(L. Jerzy de Schildenfeld Schiller). Regista e drammaturgo polacco (Cracovia 1887-Varsavia 1954). Figura centrale nella storia dello spettacolo polacco del Novecento, attivo sia a Varsavia (nei teatri Polski, Boguslawski ecc.) sia in altre città, spesso con responsabilità direttoriali. Subì le conseguenze delle vicende politiche del Paese e, sebbene orientato a sinistra fin dagli anni Venti del secolo scorso e propugnatore dell'antiestetismo e dell'utilitarismo, finì con l'essere messo in disparte dallo stesso regime comunista postbellico cui aveva aderito. La sua personalità era d'altronde quella di un uomo libero e di un artista complesso, che nel sostenere un teatro “combattente” e antiborghese si rifece all'esempio di E. G. Craig, nel senso di una monumentalità antirealistica, per poi approdare a un proprio “neorealismo” poetico e musicale, basato su un geniale impiego delle masse, del movimento, della luce. I suoi autori furono W. Shakespeare, i romantici polacchi (Gli avi di A. Mickiewicz), il molto ammirato S. Wyspiański e su di essi avrebbe voluto basare il tanto vagheggiato teatro nazionale polacco. Teatrante “tragico” di statura internazionale, diede prove smaglianti del suo talento anche nell'allestire vaudevilles, operette ecc.