Sauvage, Jeanne-Pierre

Chimico francese (Parigi, 1944). Nel 1971 consegue il dottorato presso l’Università Louis Pasteur (ora parte dell'Università di Strasburgo) e successivamente entra a far parte del Centro nazionale per la ricerca scientifica (CNRS) come ricercatore a Strasburgo. Savauge in seguito usufruisce di una borsa di studio post-dottorato presso l'Università di Oxford dal 1973 al 1974. Torna al CNRS ed è professore a Strasburgo dal 1981 al 1984 e direttore della ricerca al CNRS dal 1979 al 2009, quando diventa direttore emerito. Nel 1983 Sauvage e i suoi collaboratori creano una catena molecolare (catenano) scoprendo che uno ione di rame attira una parte a forma di anello e una a forma di mezzaluna di una molecola di fenantrolina e che, aggiungendo un’altra mezzaluna di fenantrolina alla prima mezzaluna, si generano due anelli collegati con lo ione di rame nel mezzo. Sauvage così si rende conto che con lo sviluppo del catenano è possibile assemblare le molecole in piccole macchine. Nel 1994 lui e i suoi collaboratori realizzano un catenano in cui un anello può ruotare intorno all'altro. Nel 1997 sono in grado di controllare la rotazione in un catenano attraverso mezzi sia elettrochimici che fotochimici. Nel 2000 il suo gruppo produce una struttura rotassanica che può estendersi e contrarsi, proprio come un filamento muscolare. Gli studi di Sauvage guardano anche alla riduzione elettrochimica dell’anidride carbonica e ai modelli dei centri di reazione fotosintetici. Ha contribuito significativamente allo sviluppo della topologia molecolare, nello specifico le architetture molecolari meccanicamente interconnesse. Inoltre ha descritto sintesi di nodi molecolari (e catenani) basati sui complessi di coordinazione. Nel 1990 è divenuto membro corrispondente della Accademia delle Scienze di Francia (membro effettivo dal 1997). Nel 2016, con James Fraser Stoddart e Bernard Feringa, è stato insignito del Premio Nobel per la Chimica per la progettazione e la sintesi di macchine molecolari.