Santillana, Iñigo López de Mendoza, marchése di-
poeta spagnolo (Carrión de los Condes, Palencia, 1398-Guadalajara 1458). Nobile castigliano, figlio dell'ammiraglio Diego Hurtado de Mendoza e nipote del poeta López de Ayala, che fu suo tutore, ebbe un'educazione raffinata e fu un tipico rappresentante del primo rinascimento spagnolo: fu soldato, cortigiano, uomo politico, umanista. Si acquistò fama militare combattendo contro i Mori nel 1431, nel 1436-38 e infine nel 1445. Nemico irriducibile del conestabile Álvaro de Luna, contribuì alla sua caduta e alla sua tragica fine (1453). Dopo la morte di Giovanni II (1454), si ritirò nel suo splendido palazzo di Guadalajara, dove si dedicò alle lettere circondato da dotti letterati, promuovendo e finanziando la traduzione di importanti opere classiche: Iliade, Eneide, Fedone, Seneca, Metamorfosi di Ovidio, Divina Commedia, ecc. Nella vasta e multiforme opera letteraria di Santillana – che fu la figura più influente della letteratura castigliana nella seconda metà del sec. XV – confluiscono tutte le tradizioni culturali del tempo, in un mirabile tentativo di sintesi. Nella sua breve produzione in prosa particolare rilievo ha il Prohemio o Carta al Condestable de Portugal (1449; Proemio o Lettera al conestabile di Portogallo), con cui accompagnò l'invio del proprio Cancionero, che costituisce il primo saggio di storia e di critica letteraria in spagnolo e abbraccia l'intera area romanza, riassumendo la vasta cultura di Santillana e la sua predilezione per l'umanesimo italiano. Di incerta attribuzione è una breve raccolta di Refranes que dicen las viejas tras el fuego (Proverbi che dicono le vecchie davanti al fuoco) che ne farebbe un precursore degli studi folclorici. La sua vasta produzione poetica comprende poemi allegorici di chiara derivazione italiana (Dante e Petrarca) e francese (in particolare Alain Chartier), tra cui Coronación de Mosén Jordi (1430), Defunsión de don Enrique de Villena (1434), El Infierno de los enamorados (1434), Triumphete de amor e, soprattutto, la Comedieta de Ponza (probabilmente 1436) che descrive la disfatta navale subita da Alfonso V d'Aragona a opera dei Genovesi (1435); componimenti dottrinali e moraleggianti, derivati dai classici e dal Medioevo spagnolo, tra cui il Centiloquio o Proverbios de gloriosa doctrina y fructuosa enseñanza, il Diálogo de Bías contra fortuna (1448) e il famoso Doctrinal de privados (1454; Dottrinale di favoriti) contro Álvaro de Luna; liriche d'amore di raffinata eleganza e stilizzata convenzionalità secondo la tradizione provenzale; raffinate poesiole popolareggianti di tradizione indigena (serranillas e villancicos); i petrarcheschi sonetti “alla maniera italiana” (42 Sonetos fechos al itálico modo), di contenuto amoroso, religioso e storico, immaturo tentativo di rinnovare le forme poetiche castigliane.