Salviati, Giusèppe Pòrta, detto il-

pittore italiano (Castelnuovo di Garfagnana 1518/20-Venezia 1575). Formatosi a Roma nella bottega di Francesco Salviati, da cui prese il nome, seguì nel 1539 il maestro a Venezia, dove si stabilì e operò quasi ininterrottamente. La pittura del Salviati rappresentò dapprima l'introduzione a Venezia dei modi del manierismo romano (Deposizione, Murano, S. Maria degli Angeli), in seguito un'intelligente assimilazione di tali schemi coi grandi modelli della pittura veneziana, Tiziano e Tintoretto (tele per la chiesa di S. Spirito; Deposizione, Murano, S. Pietro), fino alla feconda suggestione dello stile del Veronese (tre tondi per la Libreria Marciana, 1556). Più pesanti e macchinose invece le opere tarde, posteriori a un ultimo soggiorno romano (1560-66), durante il quale collaborò agli affreschi della Sala Regia in Vaticano. È andata perduta la cospicua produzione di affreschi eseguiti dal Salviati per ville e palazzi patrizi.

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