Salviati, Francésco De' Róssi, detto Cecchino
pittore italiano (Firenze 1510-Roma 1563). Formatosi con Bandinelli e Andrea del Sarto, nel 1531 si trasferì a Roma, al servizio del cardinale Giovanni Salviati (da cui prese il nome), dove assimilò lo stile di Raffaello e dei suoi seguaci (Annunciazione, S. Francesco a Ripa; Visitazione, in S. Giovanni Decollato, 1538). Tornato a Firenze nel 1539, fu personalità di primo piano della cultura manierista, che contribuì a diffondere in Alta Italia nei suoi numerosi viaggi, a Venezia, Bologna, Mantova, Verona, Parma. La sua attività matura, svolta tra Firenze e Roma soprattutto nel campo dei grandi affreschi decorativi, è caratterizzata da una raffinata eleganza compositiva e da uno straordinario virtuosismo tecnico (sala dell'Udienza in Palazzo Vecchio a Firenze, 1543-45; a Roma: affreschi in palazzo Ricci-Sacchetti, nelle chiese di S. Maria dell'Anima, S. Marcello al Corso, S. Maria del Popolo, ecc.).