Salii
(latino Salíi). Sodalizio sacerdotale dell'antica Roma, suddiviso in due sezioni che prendevano il nome dalla rispettiva sede: i Salii Palatini del Palatino e i Salii Collini (o Agonenses) del Quirinale (detto Collis per antonomasia, e talvolta Agonale). Ogni sezione era composta di 12 membri e aveva a capo un magister. L'azione dei Salii si svolgeva in alcune giornate del mese di marzo comprese tra il 1º e il 23, e in occasione di una festa d'ottobre detta Armilustrio. Il culto saliare di marzo consisteva in una processione a tappe in vari luoghi della città; il luogo di tappa, detto mansio, era quello in cui i Salii banchettavano e riposavano la notte. Vestiti di un costume guerresco e forniti dei sacri scudi detti “ancili” (ancilia), eseguivano danze di guerra al canto di inni (versus saliares) e di litanie (axamenta), davanti a templi e intorno ad altari, nel Foro, sul Campidoglio e nel Comizio. Il servizio dei Salii era connesso con il culto di Marte, dio della guerra e titolare del mese di marzo. Il sodalizio, comunque, era ufficialmente “in tutela” della triade Giove-Marte-Quirino, mentre una sua sezione, come si è detto, prendeva nome dal Quirinale, il colle del dio Quirino. Tutto ciò si spiega con la funzione dei Salii che era quella di sperimentare a nome e al posto di tutto il popolo romano (rappresentato dalla triade Giove-Marte-Quirino) la realtà sacra della guerra (ossia il campo d'azione di Marte); d'altra parte, la conflittualità, sia pure simbolica o rituale, rendeva necessaria la ripartizione in due gruppi antagonisti; donde si contrapponevano formalmente il gruppo del Palatino e il gruppo del Quirinale, quasi che Quirino e il suo colle potessero costituire, all'interno della città, un polo opponibile a quello palatino (precisamente alla Reggia, dove si conservavano i sacri “ancili”).