Sabatèlli, Luigi
pittore e incisore italiano (Firenze 1772-Milano 1850). Formatosi presso le accademie di Firenze, Roma e Venezia, nel 1808 fu chiamato a insegnare a Milano all'Accademia di Brera, incarico che tenne fino al 1848, alternando soggiorni in Lombardia e in Toscana dove eseguì affreschi, quadri, pitture decorative di soggetto biblico, mitologico, storico per chiese e palazzi pubblici e privati (affreschi nella sala dell'Iliade di Palazzo Pitti a Firenze, 1819-20; tela con David e Abigail nel duomo di Arezzo; decorazioni nei palazzi Serbelloni e Annoni a Milano). Amante del modellato chiuso e polito, nettamente neoclassico, fu disegnatore perfetto e incisivo e lasciò un gran numero di cartoni, disegni e ritratti a penna spesso migliori dei dipinti e degli affreschi che, per quanto grandiosi nella concezione, obbediscono alle norme del più trito accademismo. Svolse anche attività di incisore eseguendo numerose stampe, tra cui celebre La peste di Firenze (1801) che preannuncia alcuni aspetti del nuovo gusto romantico. Nelle grandi opere decorative ebbe come collaboratori i suoi tre figli: Francesco (Firenze 1803-Milano ca. 1830), Giuseppe (Milano 1813-Firenze 1843) e Luigi il Giovane (Milano 1818-1899).